Niente segnaletica uniforme, siamo europei

Quante volte, guidando all'estero, vi è capitato di cercare un'autostrada, vedere un segnale blu che poteva fare al caso vostro e non seguirlo per l'abitudine italiana ad abbinare alle autostrade il colore verde. O quante volte avete visto segnali con simboli sconosciuti e magari anche poco intuitivi? Tranquilli, vi capiterà ancora: la Ue non ha alcuna intenzione di imporre una segnaletica uguale in tutti gli Stati membri. A Bruxelles hanno dovuto affrettarsi a smentirlo, dopo che si erano sparse voci che volesse farlo e un fremito di campanilismo aveva fatto levare gli scudi agli inglesi.

Così ci terremo le differenze nazionali che già abbiamo. Ricordando che nella segnaletica ci sono sì convenzioni internazionali, ma che esse si limitano a disciplinare gli aspetti principali (lasciando fuori altre cose come il tipo di carattere che va usato per le scritte e i colori per i segnali d'indicazione).

L'uniformità ci sarebbe voluta. Sia per evitare lo spaesamento di certi guidatori quando vanno all'estero (e possono combinare disastri) sia per dare la massima affidabilità ai sistemi di assistenza al guidatore che leggono la segnaletica.

Ma niente paura: stiamo facendo solo un discorso teorico. Pensate che in Italia ci sono differenze di segnaletica anche tra zona e zona. Di più: alcuni enti proprietari di strade usano persino segnali prodotti da aziende non certificate. E magari lo fanno solo per un lotto destinato a sostituire altri cartelli danneggiati o mancanti, per cui anche su una strada in regola può spuntare un segnale fasullo. Con queste premesse, sarà difficile che un sistema di lettura a bordo possa mai funzionare davvero bene.

  • antonio |

    Carissimi amici, concordo con l’analisi fatta da Maurizio con riferimento alla certificazione della segnaletica. Meno male che, certificata o meno, la segnaletica c’è e resiste anche alle alluvioni tanto da diventare, in condizioni estreme, l’unico vero strumento di linguaggio e di sicurezza esistente sulla strada link: http://noicittadinilucani.ilcannocchiale.it/?TAG=emanuele%20tataranni
    Ciao

  • ombrachecammina |

    quando qualcuno di “grosso” comicnera’ e perdersi perche’ va’ a trovare il nipote “cervello in fuga” in una grossa citta’ tedesca, magari passando per uno o due altri paesi, si porra’ il problema …
    Come ho gia ‘detto in un altro interverto, e’ uan situaizoen ridicola, soprattutto perche’ se si sono fatte circolare liberamente le merci c’e’ i lrishcio che si persano per strada per un cartello non compreso. Ridicolo perche’ anceh da queste piccole cose potrebbe iniziare a girare piu’ gente e a comprendere meglio il conntinente. Delle “righe provvisorie” che diventano “anime eterne” ci sarebe da parlare per un bel po’. Gia’, sembra finezze per chi consoce gia’ la strada, ma per i turisti o i “pellegrini lavoranti” e’ ben diverso. Con la scuse che poi ci si abiuta a tutto, i “tipici” imparano e gl i”occasionali” affidano la vita a navigatori e mappe.

  • Paoblog |

    Non è paradossale il fatto che vi sia un numero unico di emergenza per tutti i cittadini europei, ma nello stesso tempo non si utilizzino segnali stradali uguali per tutti?
    Tra l’altro mi fa sempre sorridere quando leggo delle auto con il segnale di superamento corsia o di lettura dei segnali stradali, limiti di velocità inclusi.
    Penso infatti a quel tratto di strada nei pressi della rotonda dell’Iper di Vittuone (MI) dove dopo 4 anni sono ancora presenti le varie strisce di mezzeria tracciate durante la realizzazione.
    Vien da chiedersi quando suona l’allerme per il superamento della striscia? Come avrebbe detto Mike Bongiorno: “dopo la 1, la 2 o la 3?”
    Ed i cartelli stradali? Solo pochi giorni fa su Quattroruote c’era la foto che raffigurava, in meno di 10 metri, il limite di velocità, la fine del limite e l’inizio di quello seguente…

  • IlPrincipeBrutto |

    Buongiorno Maurizio,
    >> Con queste premesse, sarà difficile che un sistema di lettura a bordo possa mai funzionare davvero bene.
    .
    non mi pare un gran problema. Un sistema di lettura a bordo c’e’ gia’, o almeno dovrebbe esserci, ed e’ quello che tiene tra le mani il volante. Quando non gioca con lo smartphone, o pestacchia sul touch screen che ormai sembra diventato obbligatorio.
    .
    sicuri si diventa, Ride Safe.

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