E va bene il pericolo di ghiaccio. E va bene il sole radente che abbaglia più che in ogni altro periodo dell'anno. E va bene che, se dovesse mettersi a piovere, chi non ha le gomme invernali frena peggio ed è più soggetto ad aquaplaning. Ma i rischi che la guida nasconde in questi giorni prenatalizi non sono tutti questi, che già conosciamo. Ce lo ricorda quello che è successo stanotte sulla A7, nel tratto più tormentato: tra Isola del Cantone e Busalla, tra le strette curve appenniniche che in pochi chilometri portano dal basso Piemonte alle alture che fanno da sfondo a Genova. E' successo che, per una decina d'interminabili minuti, un piccolo furgone è andato contromano, facendo anche un paio d'inversioni. Lo hanno fermato prima che succedesse un guaio, perché la vigilanza sulle immagini trasmesse dalle telecamere di sorveglianza – contrariamente ad altri incredibili casi – ha funzionato e quindi le pattuglie sono state allertate immediatamente.
Il solito anziano che non ci vede? Il solito drogato? Il solito matto? Nulla di tutto questo: era solo un 63enne tunisino, sfiancato da 24 ore di viaggio dal Belgio (chi lo dice che basta andare piano per viaggiare sicuri, se poi i tempi di percorrenza diventano questi?). Stava andando dalla sua residenza belga a Genova, a prendere il traghetto per tornare in Tunisia a passare il Natale. Come gli immigrati nordafricani (regolari!) che l'altro giorno sono stati fermati vicino al porto di Napoli su un bus che faceva abusivamente trasporto di linea, sempre per riportare gente a casa per il Natale; la Polizia stradale ha comunicato di aver sanzionato solo l'esercizio abusivo dell'attività, però in casi del genere – tra bagagli presumibilmente pesanti e variegati e veicolo presumibilmente non al top della sicurezza – non c'è da stare troppo tranquilli.
Dunque, il pericolo è legato all'immigrazione, che in questi giorni genera traffico, ma soprattutto mette in circolazione gente che può creare pericoli inaspettati. Questo, beninteso, non è un buon motivo per prendersela con gli immigrati, ma solo una ragione in più per stare attenti.
Il caso del 63enne tunisino fermato sull'A7 stanotte è sintomatico. Poche ore prima, quest'uomo aveva già preso una multa dalla Stradale a Milano, per aver fatto retromarcia sullo svincolo d'inizio della Tangenziale Ovest, cioè in autostrada. In entrambi i casi, il guidatore si è giustificato dicendo che i segnali non erano chiari.
Certo, la segnaletica italiana è penosa, ma in autostrada non lo è quasi mai fino al punto da far sbagliare in questo modo. Piuttosto, si può dire che in questo caso il problema sia analogo a quando noi siamo all'estero e non abbiamo il navigatore: non conoscendo la struttura delle rete autostradale, la geografia e la lingua locali, possiamo sbagliare. Solo che magari uno di noi, accortosi di aver sbagliato, si fermerebbe sulla corsia di emergenza per non rischiare di fare danni e cercare di capire come uscire dalla difficile situazione.
La vicenda di stanotte è sintomatica anche per un altro motivo. Queste inversioni ripetute, notate dai poliziotti della sala operativa, hanno riportato alla mente la strage dei quattro turisti francesi, uccisi a ferragosto 2011 da un Audi Q7 che scorrazzava da tempo contromano e poi si era scoperto che era guidata da un imprenditore in forte stato di alterazione. Senza contare che ci possono essere terroristi, anziani in confusione, aspiranti suicidi e tanto altro. Insomma, un agente di polizia che si catapulta a bloccare un pericolo spesso non sa bene chi si troverà di fronte e quindi deve pensarle tutte. Ricordatevene la prossima volta che vi fermano e i loro comportamenti vi sembrano eccessivi.