Finte auto uso ufficio per non pagare le tasse – Ecco come arrivava l’ok della Motorizzazione

Come si faceva, negli anni d'oro dell'elusione fiscale che giocava sulla classificazione delle auto, a far passare normali vetture per autoveicoli a uso ufficio, totalmente deducibili e detraibili? Dopo 13 anni lo possiamo sapere tutti: si omologava un esemplare regolare come "capostipite" di quella che in gergo tecnico si chiama una "piccola serie", ma poi le auto che seguivano (e che poi erano quelle che vedevamo per strada) non lo erano, perché qualcuno attestava falsamente che erano uguali al prototipo regolare.

Più precisamente, il problema stava in questi termini. Un autoveicolo, per poter essere classificato "uso ufficio" deve avere permanentemente montate a bordo attrezzature da ufficio. E questo era vero per il prototipo, omologato per piccole serie da un'azienda bolognese che effettuava le pratiche alla locale Motorizzazione. Poi però gli esemplari dei clienti dell'azienda erano vetture portate a Bologna per montare una semplice presa elettrica supplementare (per alimentare un computer o una stampante, in teoria) e un tavolino davanti ai sedili posteriori. Il tavolino era rimuovibile, per ragioni sia di sicurezza sia di spazio per i passeggeri. Ma a quel punto si otteneva un veicolo diverso dal prototipo, che infatti non era concepito per trasportare passeggeri nella parte "ufficio" (utilizzabile, teoricamente, solo da fermo). Com'è stato possibile che alla Motorizzazione nessuno si accorgesse della differenza?

Non lo sapremo mai: il processo non è approdato a nulla. E quelle vetture, se nel frattempo non sono state rottamate per incidente o per obsolescenza, circolano ancora tranquillamente. Però agli atti del processo sono rimaste le prassi seguite dall'azienda che effettuava le trasformazioni e avallate dalla Motorizzazione di Bologna.

In pratica, veniva attestata falsamente l'uguaglianza degli esemplari con tavolino rimuovibile al prototipo. E, quando il prototipo non esisteva (ricordiamoci che all'epoca la domanda era fortissima, quindi andava a riguardare tanti modelli e non è detto che per tutti si fosse fatto in tempo o fosse stato possibile omologare per piccole serie), ci s'inventava che un certo modello era assimilabile a un altro dello stesso costruttore per il quale il prototipo omologato uso ufficio per piccole serie c'era davvero. Oppure si utilizzavano documenti tedeschi (in Germania alle classificazioni stanno poco attenti, anche perché da loro non ci sono le complicazioni fiscali italiane), che parlavano di "uso ufficio" anche per vetture normalissime.

  • Alessandro Patanè |

    Che dire delle procedure di omologazione?

  • Fabrizio |

    Che sappia io adesso la festa è finita.
    Ma è vero, confermo: a Modena anni fa nelle normali concessionarie ti proponevano l’immatricolazione “uso ufficio” praticamente compresa nel preventivo. È stata un’abbuffata. È finita pure quella. Ora non resta che immatricolare le auto in Bulgaria. È ciò che suggerisco ad andrea azzolini, ma presto finirà pure quella.

  • andrea azzolini |

    buongiorno Caprino,
    ad oggi è possibile ancora omologare un veicolo uso ufficio?
    nel mio caso, e non è per fare “furbate”, si tratta di una AUDI A4 AVANT che viene utilizzata davvero ed esclusivamente per lavoro, e per “uso ufficio”.
    è dotata di vivavoce, UPS per l’alimentazione di computer, alimentatore fino a 300W, prese varie per altre attrezzature da lavoro, oltre a tester, ricambi altro materiale tecnico.
    io lavoro h24 per 7gg7.
    se ha un attimo di tempo, gradirei la Sua opinione, sempre gradita e apprezzata.
    cordialità
    Andrea Claudio Azzolini Turi di Tonello
    [risponde Maurizio Caprino] Negli ultimi anni non è cambiato nulla, quindi restano validi i requisiti fissati dal decreto dirigenziale del 10 dicembre 2002. Quindi:
    • gli autoveicoli non possono avere più di due posti, escluso il conducente, posizionati su un’unica fila di sedili (questo vuol dire appunto che non è ammesso il trasporto di persone nell’ambiente destinato ad ufficio);
    • almeno una porta di accesso allo “spazio ufficio” deve essere posizionata sulla fiancata destra o sulla parte posteriore (non si considerano le porte di accesso alla cabina) e occorre almeno una finestra apribile posizionata su una fiancata o sulla parte posteriore del veicolo. Il vano porta deve avere una larghezza minima di 500 millimetri; il vano finestra deve avere una superficie non inferiore a 0,40 metri quadri;
    • devono esserci attrezzature ed arredi permanentemente installati nell’ambiente destinato ad ufficio, funzionali con la destinazione del veicolo;
    • l’altezza interna dell’ambiente destinata ad ufficio deve essere non inferiore a 1,80 metri;
    • l’impianto elettrico, asservito alle apparecchiature posizionate nell’ambiente destinato ad ufficio, va realizzato con adeguate protezioni e sia certificato dall’allestitore ai sensi della normativa sulla sicurezza sul lavoro (Dlgs 626/94 e seguenti);
    • i materiali di rivestimento presenti nell’ambiente destinati ad ufficio devono essere ignifughi o autoestinguenti e siano certificati da apposita dichiarazione rilasciata dall’allestitore;
    • deve esserci un estintore.

  Post Precedente
Post Successivo