Il comunicato della Polizia stradale parla di una scena tipo Duel. E in effetti l’immagine del camionista ubriaco che tampona volontariamente e ripetutamente l’automobilista appartiene più ai grandi spazi della celebre pellicola americana di Steven Spielberg che all’angusta e tortuosa realtà del tratto appenninico dell’autostrada Milano-Genova, dove invece l’episodio è effettivamente accaduto. Ma c’è un particolare tutto italiano: poco prima, l’automobilista aveva stretto il camionista, superandolo all’ultimo momento prima d’imboccare un tratto a corsia unica in corrispondenza di un cantiere.
È un particolare tutto italiano per due motivi. E tra questi non c’è la solita indisciplina italica.
Il primo è che in questo periodo ci sono più cantieri del solito, perché il maggior gestore nazionale (Autostrade per l’Italia) ha avviato ispezioni e lavori straordinari dopo che la tragedia di Acqualonga ha messo sotto gli occhi di chiunque voglia vedere (pochi, in verità) le carenze dei guard-rail sulla propria rete.
Il secondo motivo è che in Italia abbiamo molti restringimenti a corsia unica, più che in altri Paesi europei evoluti. E questo crea tante occasioni di sorpasso all’ultimo momento. Ma attenzione: probabilmente questo è il male minore. Infatti, sapete come fanno in Germania (dove pure i cantieri si sprecano) ad evitare la corsia unica? Ne ricavano due anche dove non c’è spazio. Così, provate a stare affiancati o a sfilare alla sinistra di un tir in uno di questi tratti: dovrete avere, oltre a un’auto non troppo larga, un bel sangue freddo. E in condizioni del genere non sono ammessi né un errore né un guasto meccanico.
Mi direte che però i mitici tedeschi rispettano i limiti di velocità. Vi rispondo che in corrispondenza dei cantieri non è mica tanto vero, anche se gli sforamenti non sono clamorosi (mi sembra che i tedeschi diano il peggio di sé nei tratti senza cantieri quando c’è pioggia forte). E neanche gli svizzeri, solitamente timorati in patria, reggono l’esplosione di cantieri (con relativi limiti ridicoli) che sulla loro rete ha portato l’adeguamento delle loro tantissime gallerie agli standard moderni.
A proposito: che succederà in Italia quando i lavori di adeguamento delle gallerie(che sono obbligatori) prenderanno il via nel modo massiccio che richiede la direttiva europea 2004/54? O andremo in deroga alla direttiva? Finora non si è mosso granché.