Siamo reduci da una giornata in cui sui media campeggiava la sparata di Matteo Renzi contro i vertici del suo partito, per non aver preteso le dimissioni del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, per la vicenda della scarcerazione di Giulia Ligresti. per l'occasione, il sindaco di Firenze ha rispolverato toni da "rottamatore", dopo settimane in cui sembrava più morbido (forse anche per fare proseliti anche nella parte più "vecchia" del Pd). Ma forse non sarebbe stata la giornata più adatta per presentarsi in modo così aggressivo verso la Casta: appena 24 ore prima, Renzi era finito sulla copertina di Panorama perché sua moglie è stata sorpresa da un fotografo a passare sulle corsie preferenziali mentre andava a lavorare, regolarmente munita di un permesso che nessun altro cittadino che non sia un disabile o un appartenente alla Casta potrebbe avere sulla sua auto privata. E pensare che lui ama farsi fotografare in bici.
Un piccolo episodio, certo. Portato alla ribalta da un settimanale berlusconiano che ormai è solo l'ombra di quello che fu (vederlo in edicola in offerta speciale fa tristezza e fa riflettere sulla crisi e su come si sta trasformando l'informazione). Ma fa specie vedere che ormai nel dibattito pubblico il piccolo malcostume sia dato per scontato.
E poi per noi non è la prima volta che a noi utenti della strada Matteo Renzi ha mostrato di comportarsi come un politico qualsiasi. Anche quando fa il mestiere cui molti lo invitano a fare onore, cioè quello per il quale finora è stato eletto: il sindaco di Firenze. Un esempio su tutti, lo scivolone degli autovelox illegali.
Né Renzi ha approfittato dell'occasione che gli ha offerto dieci giorni fa Oliviero Beha dalle colonne del Fatto Quotidiano, invitandolo a dire (e fare) qualcosa sulla tragedia del bus precipitato a luglio sull'autostrada A16 e, quindi, sulla sicurezza dei trasporto su gomma, su cui l'economia italiana si fonda: dalla cortina di silenzio calata sulla vicenda emergono elementi preoccupanti sulla manutenzione delle autostrade e un leader politico dovrebbe pur prendere una posizione. In fondo, stiamo parlando della spina dorsale dell'Italia, dove le merci viaggiano su gomma ancor più che negli altri Paesi europei.
E invece continuiamo a far politica sui proclami. Così costruiamo corsie preferenziali elettorali per i politici più bravi nell'affabularci.