Siamo proprio sicuri che oggi col caro-benzina chi deve fare rifornimento guardi solo e ferocemente al prezzo? Certo, il proliferare delle pompe indipendenti (bianche o della grande distribuzione) e l’enorme successo dello scontone Eni dell’estate 2012 dimostrano che il prezzo è tutto. Ma con un limite: l’aspetto esteriore dell’impianto.
In un convegno recente a Roma è stato citato il caso di via del Foro Italico. Il distributore con l’insegna TE è vecchio e da anche un’idea di maggior trascuratezza; in compenso vende la benzina a sei centesimi/litro meno della vicina e luccicante Eni. Dove credete che ci sia la fila? All’Eni.
Forse perché siamo abituati a considerare i nuovi impianti come quelli più grandi e attrezzati, che per questo hanno in mano più armi per battere la concorrenza. Forse c’è anche il piacere di servirsi in un impianto più esteticamente gradevole e pulito (almeno a sensazione).
Vedremo poi se, oltre all’estetica, potranno avere un ruolo anche le campagne-fedeltà: bollini, gadget eccetera. Di sicuro le compagnie petrolifere, dopo essersi scannate con gli sconti l’anno scorso, stanno tornando a puntare su queste campagne. Un tentativo disperato di distogliere l’attenzione dal prezzo o una consapevolezza che ancora molti guardano ai gadget nonostante la crisi?