Bella macchina, l'Alfa Romeo 4C. Non solo per estetica e "carattere", che rispolverano i fasti dell'Alfa vera, per esempio con la trazione posteriore dopo vent'anni di purgatorio anteriore. Impressiona anche il debutto del carbonio sulla scocca di un'italiana che non sia per forza una supercar da più di centomila euro: la democratizzazione della sofisticazione che oggi va per la maggiore. Bene l'adozione del Tpms, il rilevatore di pressione delle gomme, che sta arrivando anche sulla Giulietta restyling (anche se bisognerà vedere se è del tipo davvero affidabile). E su un'auto così sportiva si digerisce pure l'assenza dei dispositivi avanzati di sicurezza attiva, che nella produzione italiana mancano del tutto, mettendoci in colpevole ritardo rispetto alla concorrenza: in fondo anche le coupé straniere della stessa fascia di mercato (quella appunto votata alla sportività e non al gran turismo) non ce li hanno quasi mai.
Finora pochi hanno notato che tra gli optional ci sono anche i fari bi-led, tra l'altro all'accettabile prezzo di 1.000 euro. Per la prima volta su un'italiana, dunque, i led non sono più solo confinati alle luci diurne e a quelle posteriori, ma entrano nel ben più impegnativo campo di abbaglianti e anabbaglianti. Nel quale finora si sono cimentati quasi solo i solito tedeschi di alta gamma e non sempre con i risultati eccellenti che ci si attenderebbe: alcuni test condotti dalla stampa specializzata, per esempio, non hanno fatto uscire benissimo le Bmw, mentre ad Audi e Mercedes è andata meglio.
Alla luce di questo, nasce una curiosità: come andranno i led della 4C? Per saperlo, dobbiamo attendere il primo test di laboratorio che una rivista specializzata potrà fare. Nel frattempo, non disperiamo: non è detto che l'Alfa sia per forza inferiore alle tedesche. Anzi, l'ultimo modello lanciato prima della 4C, la Giulietta, nonostante premesse non brillanti ha poi dimostrato di essere tra le migliori della sua categoria quando è equipaggiata con i fari che all'epoca (2010) erano lo stato dell'arte per quasi tutti i costruttori, i bi-xeno.