Semplificazione del Pra? Il Governo esagera

E va bene l'enfasi che sconfina nel pubblicitario: da anni la pubblica amministrazione va avanti così e non può certo cambiare ora che si tratta di fare documenti indirizzati anche agli investitori internazionali, dai cui umori dipendono spread, iniezioni di capitali per lo sviluppo dell'economia reale eccetera. Però stavolta si esagera. Già molti hanno notato che il piano Destinazione Italia presentato la scorsa settimana rischia di essere un libro dei sogni. Ma la relazione che accompagna il Def (Download Semplificazione Pra descrizione Def NotaAgg2013, leggete il capitolo III, a pagina 24) non è da meno, almeno per quel che riguarda le nostre materie. 

Vi si può leggere addirittura che "Il disegno di legge in materia di semplificazione all’esame del Senato (A.S. 958) prevede, oltre al rilancio della codificazione, ulteriori importanti misure in settori fondamentali della vita delle imprese e dei cittadini (termini del permesso di costruire, bonifiche e altre misure in materia ambientale, PRA, Agenda per la semplificazione, etc.)".

Siamo molto contenti di vedere che il Pra è indicato tra le cose fondamentali della vita di imprese e cittadini. Ma francamente, in tanti anni, non ce n'eravamo accorti che lo fosse davvero. E la politica lo ha ritenuto tale solo quando c'era da garantirne la sopravvivenza, non certo quando c'era da renderlo efficiente.

Adesso il disegno di legge sulle semplificazioni magnificato dalla relazione al Def sembrerebbe colmare il buco, per come viene descritto. E invece sostanzialmente prevede solo una trasmissione digitale di alcuni atti che oggi arrivano al Pra con modalità borboniche dai tribunali, istituendo in compenso un passaggio inutile di dati dai Comuni al Pra in caso di cambio di residenza (le informazioni, nel sistema attuale, passano alla Motorizzazione, che poi deve inoltrare al Pra, dove sta dunque la semplificazione?). Inoltre, introduce un aggravio per i cittadini onesti, perché obbliga sia il venditore sia l'acquirente ad essere presenti: misura doverosa per cercare di evitare frodi (anche se in molti casi l'intestatario è un prestanome compiacente, che quindi firmerà lo stesso, anche con la nuova procedura complicata), ma non si dica che è una semplificazione. Chiedetelo a chi per la propria auto usata trova sul web un acquirente che abita in un'altra parte d'Italia.

E infatti, non a caso, l'altro giorno in commissione Lavori pubblici del Senato si è battibeccato su questi problemi (Download Semplificazioni Seduta 8^ Senato del 24-9-2013 per parere DDL S958). Ovviamente in molti passaggi del dibattito ci sono posizioni strumentali a interessi di parte. E, stranamente, la discussione si tronca quando qualcuno alza la manina e fa notare che siamo l'unico Paese ad avere due enti che si occupano di cose analoghe, anche in tempi di slogan imperanti sulla spending review. Ma è un altro indizio che qualcosa non quadra fra pubblicità governativa e realtà.

 

  • francesco felis |

    Si dice giustamente”Inoltre, introduce un aggravio per i cittadini onesti, perché obbliga sia il venditore sia l’acquirente ad essere presenti: misura doverosa per evitare tante frodi (finalmente!), ma non si dica che è una semplificazione. Chiedetelo a chi per la propria auto usata trova sul web un acquirente che abita in un’altra parte d’Italia”…allora per assicurare correttezza e celerità,posto che nessuno attesterebbe tizio sia proprio tizio se non il funzionario del PRA(ma è credibile che le parti vadano lì?) e posto che se vanno in agenzia di pratiche auto in due anzichè uno solo le garanzie non ci sono lo stesso,non sarebbe più semplice un atto autenticato in tempi diversi con firme apposte davanti al notaio anche in tempi diversi?

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