Nuova Quattroporte, vecchia lacuna: anche la nuova versione della mitica berlinona Maserati non ha alcun dispositivo di sicurezza avanzata (allarmi anticollisione, sistemi di frenata automatica, cruise control attivo eccetera). Eppure:
– è stata totalmente rifatta rispetto al modello precedente, che almeno aveva l’alibi di essere stato concepito una dozzina di anni fa;
– ora guarda con più attenzione ai neo-ricchi mercati orientali (tanto che la già considerevole lunghezza di 5,05 metri ora è salita a uno spropositato – in Europa – 5,25), dove si guarda anche alla sofisticazione dell’elettronica e non solo alla sportività pura;
– ora la diretta concorrenza ha sistemi avanzati arrivati a livelli da paura, tanto che stavolta nella sua prova su strada “Quattroruote” non ha potuto esimersi dal criticare questo aspetto della Quattroporte, ricordando che la nuova Classe S della Mercedes addirittura “vede” in anticipo le buche e ammorbidisce di conseguenza le sospensioni, istantaneamente;
– non si può nemmeno più dire che nell’universo Fiat i sistemi di sicurezza avanzati manchino del tutto, perché hanno iniziato a far capolino sulle grosse Lancia (col cruise control attivo, lascito americano della Chrysler) e sulla piccola Panda (con la semplice telecamerina anticollisione da città).
E allora diciamolo chiaro: l’industria automobilistica italiana, nel suo ben noto centellinare gli investimenti (sapete quanto Marchionne venga criticato per aver falcidiato l’elenco dei nuovi modelli da lanciare), risparmia anche sui sistemi di sicurezza avanzati. Al punto da presumere che la clientela dei modelli d’impostazione sportiva non sia affatto interessata a questo genere di dotazioni.
Lo conferma il restyling della Giulietta: non ci sarebbe voluto troppo ad aggiungere (almeno tra gli optional) il semplice anticollisione cittadino della Panda e invece l’unico passo avanti nelle dotazioni di sicurezza di questo fortunato modello è il sistema che monitora la pressione delle gomme.
Caro Marchionne, non le sembra un po’ troppo semplicistico ritenere che il cliente sportivo sia così insensibile ai sistemi automatici di sicurezza che sia giusto negarglieli del tutto?