C’è un’altra inchiesta sulla tragedia del bus precipitato dal viadotto dall’autostrada A16. L’ha aperta l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che ha chiesto al gestore, Autostrade per l’Italia, di fornire entro 30 giorni una documentata relazione sui lavori di manutenzione eseguiti negli ultimi cinque anni sul viadotto della morte. In particolare, l’Autorità ha chiesto conto di funzionalità e sicurezza dell’opera, riferendosi anche ai guard-rail, sotto accusa in questi giorni: come ho scoperto la settimana scorsa, il viadotto era incluso nell’appalto per il rifacimento delle barriere nei primi 50 km dell’A16. I lavori furono poi eseguiti, ma escludendo il viadotto, che era il punto più pericoloso del tratto riqualificato.
L’istruttoria durerà 90 giorni, dopo i quali il Consiglio dell’Authority potrà valutare se chiedere altri documenti, se prescrivere al gestore interventi per mettere a norma il viadotto ed eventualmente segnalare le irregolarità riscontrate a Corte dei conti o Procura della Repubblica.
I poteri sanzionatori dell’Authority sono limitati, così si punta più sulla moral suasion (così dicono dall'Autorità).
Comunque, non è frequente che l’Autorità apra un’istruttoria a seguito di un incidente: la maggior parte dei fascicoli si apre nell’ambito del Piano annuale di attività oppure su segnalazione di cittadini e altri soggetti