In questo primo paio di mesi di attività, la commissione Trasporti della Camera non si è certo segnalata per attivismo in materia stradale: un solo progetto di legge importante (quello che prevede il 20% di sconto sulle multe a chi le paga entro cinque giorni, la notifica telematica a chi ha la posta elettronica certificata e poco più), peraltro frenato da perplessità tecniche su come s'inquadrerebbe giuridicamente lo sconto. si può dire che va bene così: spesso, quando la politica interviene, finisce con lo scombinare le cose.
Però giusto ieri la commissione ha battuto un colpo: ha approvato all'unanimità una risoluzione presentata dal deputato grillino Michele Dell'Orco contro i guard-rail che ammazzano i motociclisti. Questione vecchia e insoluta, non solo in Italia. Gli studi sono andati avanti, ma senza risultati definitivi. Anche perché soldi ce ne pono molto pochi.
In commissione si è parlato appunto di soldi, cioè di come trovare una copertura finanziaria di un programma che tolga di mezzo il maggior numero possibile di guard-rail ammazzamotociclisti.
Così hanno riesumato l'obbligo di destinare una quota dei proventi delle multe a specifici lavori sui guard-rail. Lo prevede da tre anni la riforma del Codice della strada, ma quella parte sembra paralizzata in attesa che si definiscano finalmente le modalità di devoluzione di metà dei proventi delle multe per eccesso di velocità agli enti proprietari delle strade. E qui entriamo in un terreno delicato: nessuno si sbilancia ufficialmente a dire se effettivamente partirà l'anno prossimo o non ancora.
Quindi, si naviga a vista in un mare fatto di pochi soldi e tanti cavilli.