Ci hanno messo un po', ma alla fine sono andati avanti senza deviare. Il concorso "segreto" per dirigenti indetto dalla Polizia locale di Milano è finito una settimana fa senza essere stato pubblicizzato e, soprattutto, incoronando il vincitore che praticamente tutti all'interno del corpo già conoscevano, un ex-sindacalista su cui molto si è discusso negli ultimi tempi tra i suoi stessi colleghi. Unica sorpresa: la bocciatura della seconda favorita.
Ovviamente, la questione ha trovato rilievo sulle pagine de "Il Giornale": quando c'è di mezzo la politica, ci si può regolare l'orologio e quindi è certo che saranno i media di opposizione ad occuparsi di più di certe cose. Dobbiamo solo arrenderci all'evidenza. Però, proprio per questo, ci si sarebbe aspettati che un sindaco attento all'immagine ed esperto di diritto come Giuliano Pisapia avesse preso la parola per rintuzzare le polemiche. Invece da Palazzo Marino non è arrivato alcun commento significativo. Eppure ci sarebbe stato molto da spiegare, sia a livello di legittimità del concorso sia a livello di opportunità di organizzare i vertici della Polizia locale nel modo che sta prendendo forma adesso.