In Spagna debuttano i controlli di velocità dall'elicottero. Come al solito, comunicati stampa e mezzi d'informazione parlano di cose temibilissime, una sorta di "arma finale" contro gli indisciplinati. Visto che queste cose le sentiamo dire già da decenni, sarà vero, avrebbe detto Cicerone con la sua ironia. Noi che siamo più terra-terra, cerchiamo di usare memoria e logica per dimostrare che non cambierà poi moltissimo.
Andiamoci a ripescare l'esempio più vicino come modalità di controllo della velocità, quello del Provida. Anche qui le infrazioni vengono rilevate da un mezzo in movimento (un'auto, spesso civetta) e questo dà l'idea di poter essere spiati in qualsiasi momento senza potersene accorgere. Nel caso dell'elicottero spagnolo, l'idea viene puntellata pubblicizzando il fatto che con un volo di due ore si possono controllare oltre 100 chilometri di strada.
Lo scoglio su cui si è infranto il Provida è il fatto che a un certo punto non se n'è più parlato. E non se n'è più parlato perché le multe comminate sono state sì dolorose (i trasgressori sono stati fermati subito, quindi identificati e privati della patente e dei punti), ma maledettamente poche rispetto a un controllo automatico (proprio perché la pattuglia "perde tempo" prima per selezionare nel traffico l'obiettivo più veloce e poi perché bisogna fermarlo e procedere a tutte le formalità).
Il rischio è che in Spagna succeda un po' la stessa cosa, cioè che alla fine il numero di multe si riveli non trascendentale. Infatti, i trasgressori non saranno fermati subito e l'apparecchio può tenere sotto controllo tratti di un chilometro per volta, per cui ha una discreta capacità di rilevare infrazioni. Però sembra improbabile che l'elicottero venga utilizzato in continuazione: costa troppo.
Inoltre, rispetto alle auto-civetta si perde buona parte dell'effetto-sorpresa: per poter misurare la velocità, l'elicottero non può volare a più di 300 metri d'altezza. Quindi sarà visibilissimo, anche a distanza. Senza contare che non potrà infilarsi in tratti montagnosi, dove peraltro la forte presenza di curve rende anche difficile la misurazione.
Insomma, l'elicottero spagnolo anti-velocità si annuncia più come un deterrente. Sotto questo profilo probabilmente funziona molto meglio il Tutor, che tutti sanno di incontrare invariabilmente su molti tratti, mentre l'elicottero c'è solo di rado e quando c'è normalmente si vede.