Nella settimana consacrata in tutto il mondo alla protezione dei pedoni, a Milano, Italia, è successo che un ciclista è riuscito a trasformarsi in pirata della strada dopo aver investito una giovane donna che andava proprio a piedi. Fa impressione pensare a un utente della strada considerato debole (perché "protetto" solo da una bici) "cannibalizzi" un pedone, che è il più debole di tutti. Tanto più se scappa nonostante la presenza di testimoni, come un qualsiasi pirata la cui privacy è protetta da un abitacolo.
Ma l'episodio serve anche per imparare una cosa molto importante, che quando siamo pedoni spesso ignoriamo o dimentichiamo: non dobbiamo fidarci solo delle nostre orecchie. Dobbiamo anche guardare bene, in tutte le direzioni.
Infatti, il fatto di non avere un abitacolo o un casco c'illudono di poter sentire sempre e per tempo se arriva qualche veicolo nelle nostre vicinanze. Così – complici la pigrizia, la stanchezza del camminare o le distrazioni da smartphone – se percepiamo silenzio con le orecchie, non giriamo né la testa né gli occhi per capire se siamo veramente "soli".
Del problema si è parlato molto in relazione alle auto elettriche. Che però sono ancora pochissime e comunque sono o saranno dotate di cicalini per attirare l'attenzione dei pedoni (il problema c'è semai per le ibride, nei pochissimi chilometri che percorrono usando il solo motore elettrico). Dimentichiamo che molte di più solo le biciclette, soprattutto con la crisi. Con l'aggravante che spesso ce le ritroviamo pure sul marciapiede.
Pensiamoci, allora, tutte le volte che sentiamo silenzio per strada attorno a noi.