A Milano i conti della sosta non tornano: dalle strisce blu il Comune incassa sempre meno e ora ha un buco di bilancio da tappare (come non si sa, tanto più che ora vedremo se il nuovo Governo farà tamponare la falla che farà aprire a giugno congelando l'Imu, come annunciato ieri dal premier Enrico Letta). Viene così al pettine il paradosso di un'amministrazione comunale che prima disincentiva (spesso anche con ragione) l'uso dell'auto, però poi pretende che la gente sotto sotto continui a muoversi con essa, altrimenti mancano incassi per Area C e sosta a pagamento (che proprio al centro ha le tariffe più remunerative per le casse municipali. Certo, può essere che il calo del traffico abbia sballato i conti della Giunta. Ma mi pare che al battibecco che il buco di bilancio ha provocato tra Comune e Atm (l'azienda comunale che gestisce sia i mezzi pubblici sia l'Area C e la sosta a pagamento) manchi un elemento importante.
Infatti, tra le tante cause del flop finanziario (tutte plausibili), c'è anche il tasso di evasione molto elevato, che il Comune addebita alla scarsità dei controlli effettuati dagli ausiliari del traffico: in città si sarebbe sparsa la voce che "tanto le multe non le fanno" e parcheggiano anche nelle strisce blu senza pagare. D'accordo, siamo un popolo di furbi. Ma proviamo a chiederci quanti degli "evasori" sono in realtà gente che è arrivata in una zona di uffici (come la nevralgica piazza della Repubblica) alle 18,30 e non ha trovato una-edicola-una aperta, dove comprare il gratta e sosta. O mettiamoci nei panni di chi in un giorno festivo va a fare shopping (come ormai ci consentono e, anzi, ci invitano a fare i vari decreti su crescita e liberalizzazioni) o al cinema nell'altra zona calda di piazza Cinque Giornate.
Possibile che una città che tra due anni ospiterà l'Expo abbia ancora intere fette centrali prive di un parcometro? E che tra i tanti negozi della zona solo edicole e bar (spesso chiusi) vendano i gratta e sosta?
Peraltro, bisognerebbe sapere se questi "evasori per forza" sono stati multati e quanto hanno fruttato al Comune le relative sanzioni: 41 euro per volta, che per correttezza intellettuale dovrebbero essere contati assieme agli incassi di gratta e sosta e parcometri.
Curiosamente, infine, l'Atm lamenta che i parcometri (dove ci sono, beninteso) danno la possibilità di frazionare "troppo" il pagamento. Cioè all'Atm vorrebbero incastrare gli automobilisti più virtuosi (che sostano per il tempo strettamente necessario e poi lasciano il posto agli altri), costringendoli a pagare per esempio un'ora intera anche per 20 minuti di permanenza. Evidentemente non basta più l'analoga operazione che ha portato alla sparizione delle tessere elettroniche che garantivano flessibilità tariffaria ed equità. un'operazione che Paoblog critica da anni, ottenendo come risposta un muro di gomma. Adesso, con la diatriba Comune-Atm, le sue motivazioni sono venute allo scoperto.