Come vi sentireste se in piena autostrada, alle quattro di notte, aveste appena il tempo di scorgere un'ombra al centro della carreggiata, sentiste un tonfo e scopriste che avete appena investito un ciclista? Certo, è una cosa molto improbabile, ma non impossibile: è successo nella notte fra sabato e domenica, in mezzo alle mille curve dell'A7, quando scavalca l'Appennino e si tuffa su Genova.
Accorgersi per tempo del pericolo era impossibile: come vedete qui sotto, la bici era nera e senza luci.
Ma, soprattutto, il ciclista non aveva nemmeno uno straccio di giubbino riflettente. Che è obbligatorio da ottobre 2010, ma questo è solo un dettaglio: avrebbe dovuto utilizzarlo una persona risultata ubriaca fradicia (2,60 di tasso alcolemico, quasi roba da coma etilico). Così non stupisce che abbia avuto l'incoscienza di imboccare l'autostrada.
Attenzione: questo ciclista non se ne stava buono sulla destra, ma pedalava a cavallo della mezzeria. Secondo la Polizia stradale, era perché probabilmente le righe tratteggiate erano l'unico elemento che il ciclista ubriaco era in grado di distinguere e seguire. Né ci si può affidare alla tecnologia di bordo: solo le ultimissime Volvo (presentate proprio il mese scorso) hanno un'evoluzione dei sistemi anticollisione che "vede" anche i ciclisti e anche le pochissime auto di lusso (Bmw e Mercedes grosse) che ha visori notturni avrebbero avuto difficoltà, visto che eravamo in mezzo alle curve.
Se quel ciclista è finito per terra riportando solo un'escoriazione al viso, è stato un miracolo. Probabilmente dovuto alla bassa velocità tenuta dall'automobilista che lo ha colpito (evidentemente di striscio) e al fatto che a quell'ora non passava nessun altro.
Una lezione da ricordare per capire che cosa può accadere anche in un luogo tradizionalmente protetto come l'autostrada. E non è la prima volta che succedono cose del genere. Questo si aggiunge ad altri episodi che fanno riflettere. Nonostante la Cassazione sia incline a considerare l'autostrada come se fosse una pista.
Fino a quando l'"intruso" è un pedone, sembra difficile addebitare una responsabilità