Piano piano e nel silenzio generale, si sta costruendo un sistema per indagare sulle vere cause degli incidenti. Intendiamoci: per ora sono solo piccoli indizi e il Grande Fratello è ancora lontano. Però non si erano mai viste tante cose convergenti verso l'obiettivo: la prospettiva di un "patentino" per i periti, la maggior diffusione della scatola nera (anche se non sarà mai grande perché, così com'è disegnata dalle norme, ha costi che alle compagnie non convengono), l'accordo della Polizia stradale con i Politecnici di Milano e Torino e la "discesa in campo" di un guru delle indagini scientifiche come l'ex-generale Luciano Garofano fanno pensare che quantomeno ci si stia ponendo il problema con più serietà che in passato.
Certo, poi restano le difficoltà economiche e "di opportunità", che hanno sempre ostacolato i grandi investimenti nella ricostruzione degli incidenti. Forse la strada per migliorare le cose passa per l'atteggiamento della categoria dei periti incaricati dai giudici: se sapranno far prevalere le ragioni della specializzazione, si taglieranno quei legami di amicizia e conoscenza in base ai quali ancora oggi molti magistrati affidano gli incarichi. Altrettanto dovranno fare le assicurazioni.