Ormai è da una settimana che lo danno per imminente, ma ancora il Consiglio dei ministri deve vararlo e ora si attende la seduta di questa settimana. La situazione s'ingarbuglia di ora in ora, come vi spiegherà sul Sole 24 Ore di domani Riccardo Sabbatini. In ogni caso, il Dpr destinato a regolamentare l'entità dei risarcimenti per il danno biologico anche sopra i 100 punti di invalidità (Scarica Tabella unica nazionale) fa già discutere. Forse anche per questo il Governo sta tardando a vararlo.
Gli schieramenti in campo sembrano quelli di sempre: le associazioni degli assicuratori e, per larga parte, quelle dei consumatori sono a favore (Scarica Tabella unica macropermanenti Adiconsum C. 04.04.13 Rc auto - Scarica Tabella unica macropermanenti Forum ANIA Consumatori_RCA 05042013), mentre dall'altra parte ci sono i professionisti che si sono sempre opposti alle misure previste innanzitutto dal Codice delle assicurazioni per tagliare i costi dei risarcimenti. La sola differenza rispetto al passato è che ora al coro a favore di un taglio dei risarcimenti si uniscono i costruttori di moto, preoccupati perché il caro-polizze contribuisce a deprimere il mercato (Scarica CSAssicurezionidef).
Chi ha ragione?
Come sempre, la questione è complessa e non si possono dare giudizi netti. Devo anche essere prudente perché con i professionisti dell'Aneis ho avuto in passato qualche battibecco.
Però devo ribadire che il lavoro di queste persone ha le radici proprio nel contenzioso sui risarcimenti e quindi loro hanno tutto da perdere da una regolamentazione della materia che sia a prova di bomba e non richieda il loro intervento (che non è gratis). Devo aggiungere che nelle loro argomentazioni c'è sicuramente qualcosa di strumentale: hanno fatto notare la coincidenza tra il ritorno alla ribalta del Dpr e l'aggiornamento delle ben più generose tabelle del Tribunale di Milano, lasciando intendere che il Governo abbia voluto stoppare questo strumento che sinora ha regolato i risarcimemti. In realtà, il Dpr è in netto ritardo: la sua emanazione è prevista dal Codice delle assicurazioni fin dal lontano 2005 e un primo tentativo, nel 2011, era fallito per i rilievi del Consiglio di Stato, recepiti nel testo attuale. Peraltro, qualcuno ha anche parlato di "delega scaduta", quando invece il Codice non conferiva al Governo una vera e propria delega (soggetta di per sé a scadenza).
Hanno dunque ragione le assicurazioni? Non prendiamoci in giro: i risarcimenti italiani sono molto superiori alla media europea (anche perché vengono concessi anche a persone non propriamente vicine alla vittima) e per questo sono tra le cause dell'alto fabbisogno che poi dobbiamo coprire tutti noi pagando le polizze Rc auto come se fossero d'oro. Questo è stato capito dalle associazioni dei consumatori, che sono generalmente più vicine alle posizioni delle compagnie. Però non si può dire che la ragione sia tutta delle assicurazioni: obiettivamente, esistono casi di persone risarcite con quattro soldi e a pesci in faccia e generalmente sono soggetti deboli, che non riescono a difendersi. Casi del genere vengono poi portati dai professionisti come dimostrazione della necessità di lasciarli lavorare e di evitare norme che stringano sui risarcimenti.
Probabilmente, se le assicurazioni la smettessero di essere "forti con i deboli e deboli con i forti", la tensione scenderebbe. E i professionisti avrebbero meno spazio.