Finita Big Snow, in alcune parti d’Italia abbiamo ancora una coda, fatta di ulteriori nevicate e del ghiaccio che resterà ancora per giorni, fino a quando non si sarà sciolta la tanta neve caduta all’inizio di questa settimana. Insomma, è un po’ come l’anno scorso, quando il mese più critico fu proprio febbraio. Questo significa che poi la primavera arriva presto a spazzare le poche cose che i guidatori più scrupolosi imparano nell’emergenza. E allora cerchiamo di fissarle, anche con l’aiuto di alcune considerazioni che mi ha inviato Paoblog nei giorni scorsi.
La cosa più importante è che con le gomme invernali si sta ripetendo l’effetto-confidenza che si era già visto con altre meritorie innovazioni, come asfalto drenante, Abs, airbag ed Esp: chi guida ci conta fin troppo e allora crede di poter tranquillamente forzare la mano. Tanto più che – almeno al Nord – ormai le strade pressoché di ogni tipo vengono copiosamente cosparse di sale. Dunque, giù con forti accelerazioni, distanze di sicurezza ridotte e scarsa attenzione ai punti in ombra, dove possono restare pericolose placche di ghiaccio. E invece bisogna ricordarsi che – quando la strada è bagnata, salata o addirittura ghiacciata – l’aderenza non sarà mai come su fondo perfettamente asciutto con temperature e gomme estive. Insomma, il fatto che si slitti di meno non vuol dire che non si slitti. Ma c’è chi non lo capisce, anche per colpa del falso senso di sicurezza che può dare il posto guida rialzato di una suv o di una crossover.
Poi c’è un capitolo che non cambia mai: quello di chi continua a mettersi in auto a andare, anche quando su vetri e carrozzeria ci sono 20-30 centimetri di neve. A parte i problemi di visibilità, possibile che non notino che così durante la marcia partono dal proprio veicolo pericolose “palle di neve” che spaventano gli altri guidatori? Possibile che non si pensi a dotarsi di un buon raschietto?
Il problema s’ingigantisce con i camion, per i quali però non c’è una soluzione (è praticamente impossibile rimuovere tutta la neve dal tetto del rimorchio); quindi bisogna restare a debita distanza.
Infine, le note positive. Gli allarmi-neve saranno anche esagerati, ma portano a una mobilitazione che fa bene: nelle zone più colpite si sono visti spazzaneve in quantità e il traffico è stato bloccato solo quando le autorità hanno deciso di fermare i mezzi pesanti. Certo, il settore dell’autotrasporto ha protestato, ma di fronte all’eventualità che le strade si bloccassero per tutti a causa d’incidenti è stato il male minore. Quando ci saranno dotazioni invernali efficaci e diffuse anche per i mezzi pesanti, potremo riparlarne.
Intanto, nelle città ci sono eccezioni al concetto di mobilitazione: con la crisi, i Comuni fanno più fatica a organizzare lo spalamento, che peraltro è più difficile anche per i privati. Infatti, molti locali sono sfitti e molte aziende hanno chiuso, per cui i marciapiedi in loro corrispondenza non vengono più spazzati.