Che cosa resta delle stragi del sabato sera, a vent'anni da quando il fenomeno è scoppiato sui media? Poco, almeno nelle zone che erano tradizionalmente le più colpite. Cioè Veneto ed Emilia-Romagna e in particolare sulla riviera romagnola, il tempio della trasgressione dove - chi lo avrebbe mai detto – le vittime sono quasi azzerate. Lo stima l'Asaps, che ha messo sotto osservazione gli incidenti delle notti del weekend in cui è risultato coinvolto almeno un giovane sotto i 30 anni (Scarica Stragi del sabato sera 2012). I lutti e il grande rafforzamento dei controlli hanno fatto da deterrente contro alcol e droga. Ma nel resto d'Italia?
Secondo l'Asaps, preoccupano di più le grandi regioni del Sud. Certo, in assoluto è ancora il Nord l'area in cui si muore di più. Ma cresce il peso di Sicilia, Puglia e, in parte, Campania. probabilmente è una questione di controlli: nonostante gli sforzi fatti da alcuni, al Sud ci sono ancora zone dove è una rarità vedere un etilometro in azione. Perchè mancano gli uomini e le apparecchiature.
L'altro fronte su cui non bisogna abbassare la guardia è – dappertutto – quello della stanchezza. Infatti, si segnala tra i guidatori coinvolti in incidenti del sabato sera una diminuzione di quelli positivi ad alcol e/o droga. Nonostante questo, resta rilevante la quota di veicoli che escono di strada "da soli". Probabilmente per colpo di sonno.
Pochi sanno che in caso di colpo di sonno il conducente (se sopravvive) può essere multato per essersi messo al volante senza avere le condizioni psicofisiche necessarie per farlo. Ma servirebbe a poco sbandierarle: c'è solo una multa di 84 euro. E allora sarebbe il caso di diffondere i sistemi antisonno. Dal semplice allarme che scatta quando il veicolo non tiene la corsia al sofisticato riflessometro.