L’ora X è scattata: da mezzanotte in tutta Europa sono in vigore le nuove regole europee sulle patenti. Da Bruxelles ieri hanno mandato compunti comunicati in cui le riassumono e celebrano. Ma nelle stesse ore a Roma, nelle stanze ministeriali, qualcuno si metteva le mani nei capelli: si scopriva che – come ipotizzato da www.ilsole24ore.com nei giorni scorsi – da oggi alle 24 del primo febbraio i motociclisti con la patente A1 possono guidare impunemente moto più “grosse” e potenti rispetto ai limiti di questa sottocategoria (cilindrata fino a 125 centimetri cubici e potenza fino a 11 kW). E meno male che altre sottocategorie (parti di categoria, come la A per le moto, caratterizzate da limiti di potenza, peso e/o cilindrata e di età minima del conducente) finora non ce n’erano, perché sono state introdotte per le patenti rilasciate a partire da oggi. Altrimenti il problema si sarebbe moltiplicato.
La chiave del problema sta nel fatto che in questi primi 15 giorni di applicazione delle nuove regole la guida con patente di sottocategoria inferiore a quella in cui rientra il veicolo condotto è punita penalmente. Dal 2 febbraio, invece, diventerà un semplice illecito amministrativo. Insomma, una sorta di depenalizzazione-sprint. Che, come tutte le depenalizzazioni, sfocia nell’impunità di chi viene beccato poco prima che scatti: quando subentrano norme più favorevoli di quelle vigenti al momento dell’infrazione, il giudice penale non può applicare queste ultime. Ma non può nemmeno sostituirle con le nuove norme, per cui non si può irrogare alcuna sanzione.
Ma com’è stato possibile arrivare a questo? La Gazzetta Ufficiale di ieri ha pubblicato in extremis il decreto legislativo 2/13, correttivo del 59/11 che per primo aveva recepito le ultime direttive europee in materia. Il testo apparso in Gazzetta fa entrare in vigore buona parte del Dlgs 2/13 solo tra 15 giorni, il 2 febbraio. Il DLgs 59/11, invece, entra in vigore automaticamente oggi, come stabilito un anno e mezzo fa. Risultato: ora, fino alle 24 del primo febbraio, vige la versione sbagliata delle nuove regole, corretta solo in parte (dalle norme del Dlgs 2/13 entrate in vigore subito). Di qui le differenze nelle sanzioni.