Venerdì scorso erano passati solo pochi giorni da quando l’Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) aveva chiesto al governo Monti di soprassedere al rincaro automatico delle multe che deve scattare il primo gennaio prossimo come ad ogni inizio di anno dispari (è l’adeguamento biennale all’inflazione imposto dall’articolo 195 del Codice della strada). L’Asaps, che si è sempre distinta per richieste di maggior severità, stavolta vuole “clemenza”, causa crisi. E il Governo come ha risposto? Ufficialmente non ha risposto. Ma, tra le pieghe del disegno di legge su infrastrutture e trasporti di cui ha iniziato l’esame appunto venerdì, ha inserito una delega a modificare ulteriormente il Codice della strada.
Indovinate che cosa c’è in questa delega. Sì, c’è un inasprimento, almeno per le infrazioni più gravi (non viene precisato quali). Viene previsto anche un generale riordino del sistema sanzionatorio, all’insegna di proporzionalità e ragionevolezza. Cose che sono mancate nell’ultimo decennio, quando si è legiferato prevalentemente in base all’emergenza e ai consensi del momento, finendo per punire più severamente ciò che andava “di moda” e si sono concessi alleggerimenti a prima vista immotivati.
Il Governo finirà di esaminare la delega nella prossima seduta del Consiglio dei ministri. Poi bisognerà vedere se davvero di qui a fine legislatura ci sarà il tempo per farla approvare dal Parlamento.