A che serve questo mega-box per autovelox e affini? A proteggere il vigile che deve stare accanto all'apparecchio: saldato allo "scatolotto" più piccolo che può racchiudere il rilevatore, c'è un riparo completo di sgabello retrattile. Su questo batte la presentazione del nuovo box. Ma in realtà qualche sindaco o assessore potrebbe "innamorarsene" perché consente all'operatore di nascondersi alla vista dei guidatori. Un particolare importante: questo box nasce per le strade urbane, dove i controlli automatici di velocità sono perlopiù vietati e quindi le postazioni fisse proliferate negli ultimissimi anni sono inutilizzabili quando il vigile non c'è.
I conducenti più informati lo sanno e, quando passano vicino a una di queste postazioni, cercano l'agente per capire se devono davvero rallentare o è "tutto uno scherzo".
Ma avra davvero successo questo box? Temo di no.
Vedendo il box esposto alle Giornate della polizia locale di Riccione, ho provato a sedermi sullo sgabello e ci stavo proprio stretto. Badate che sono magro e non certo alto.
Inoltre, in teoria il vigile dovrebbe tenere sotto controllo l'apparecchio e per fare questo dovrebbe sempre tenere lo sguardo in senso trasversale rispetto al traffico. Visto che sullo sgabello si sta seduti paralleli, ciò vuol dire che bisognerebbe tenere il collo girato per tutto il tempo.
Non basta. Avete mai notato come sono rovinate certe postazioni? Come capite bene, non stanno certo simpatiche alla gente e qualcuno le danneggia. Lo sgabello è un'occasione ghiotta anche per fare "scherzi" al vigile: basta cospargere la superficie di qualche sostanza che imbratta o puzza (lascio tutto alla vostra immaginazione). Senza contare che molte postazioni si trovano su vialoni di periferia frequentati da prostitute…
"Infine" c'è un problema di sicurezza: contrariamente a molti altri box che ormai sono di materiale plastico, questo box è in acciaio. Antivandalo, certo. Ma se non ci si mette davanti un guard-rail si rischia che chi per sfortuna vi sbatte contro rischia tantissimo.