Se il guard-rail non è a norma, il gestore della strada è responsabile comunque. Non importa se la strada è stata costruita prima del 1992, anno in cui sono state introdotte le attuali norme di omologazione delle barriere. Nemmeno se il gestore dimostra che non ci sono i soldi per cambiare i guard-rail esistenti. E la responsabilità riguarda anche i dirigenti che amministrano la società di gestione, non solo quelli tecnici che si occupano direttamente della strada. Dice questo l'importante decisione presa l'altro ieri dalla Cassazione sul terribile caso dell'Audi A4 precipitata il 2 maggio dal viadotto autostradale Ritiro, uno di quelli più alti che contornano Messina (Scarica Cassazione Viadotto Ritiro Messina).
La sentenza, completa di motivazioni, sarà depositata tra un mesetto. Ma, grazie alla cortesia di Gianmarco Cèsari (avvocato dell'Aifvs, che ha seguito la lunga vicenda giudiziaria), ho in mano la sentenza di appello, confermata ieri dalla Cassazione. Quindi posso fare un paio di riflessioni.
La difesa dei dirigenti del Cas (Consorzio autostrade siciliane, emanazione della Regione e – tanto per cambiare – non nuovo alle cronache) faceva perno sulle ristrettezze economiche. A dimostrarle, una delibera che escludeva dai lavori di sostituzione barriere approvati nel 2002 il viadotto Ritiro proprio perché costava troppo in rapporto ai fondi disponibili.
Ma i giudici hanno scritto che quel viadotto era troppo pericoloso per essere lasciato così. Pericoloso non solo per chi lo percorre, ma anche per chi abita a Messina: sotto le campate c'è una buona parte della città. Una buona ragione per prendere provvedimenti, tanto più che c'era anche una segnalazione della Polizia stradale (finalmente un caso in cui la funzione di tutela delle strade assegnata dal Codice agli organi di polizia viene effettivamente svolta).
Già, ma quali provvedimenti si sarebbero potuti prendere, visto che non c'erano soldi? Il pubblico ministero aveva prospettato la riduzione della carreggiata a una sola corsia, per far rallentare i veicoli e tenerli lontani dal guard-rail inadeguato. Ma siamo sicuri che tecnicamente sia una soluzione? Personalmente, ho più di qualche dubbio: la Messina-Palermo ha poco traffico, il il viadotto Ritiro sta nel tratto che funge da tangenziale di Messina e per questo è a rischio-ingorgo.
E allora, forse, l'unica cosa da fare era abbassare il limite di velocità e mettere un po' di segnaletica. Che però noi italiani non avremmo capito, giudicandola l'ennesima vessazione. Vallo a raccontare alla gente che una strada apparentemente buona è molto insicura. E che il gestore non trova i soldi per migliorarla.