I Telepass che possono scoppiare, i motociclisti e le raccomandate

Ieri sul Sole 24 Ore e su Radio24 ho dato la notizia di un richiamo particolare: invece delle “solite” auto potenzialmente difettose, stavolta tocca a un lotto di 65mila apparecchi Telepass, su un totale di otto milioni di pezzi in circolazione. Il loro difetto (potenziale, appunto, in quanto non è detto che tutti i 65mila apparati del lotto lo abbiano o lo manifestino) che possono scoppiare, per colpa della batteria scarica. Quando ciò accade, il rischio più probabile è di prendersi uno spavento e questo è successo finora, per fortuna senza che nessuno perdesse il controllo del veicolo. Ma in teoria può anche innescarsi un principio d’incendio. E che dire di quei motociclisti che il Telepass lo portano addosso?
Per questo è partita una campagna di richiamo. Io, per convinzione che mi porto da decenni, sarei per renderla pubblica, con tanto di annunci quantomeno sul sito www.telepass.it. Invece, si è scelto di inviare raccomandate ai titolari degli apparecchi, quindi la notizia non era destinata ad essere divulgata se non l’avessi data io.
Su questo mi sono confrontato sabato pomeriggio con Ugo De Carolis, amministratore delegato di Telepass spa, cui devo riconoscere di aver subito confermato gli elementi in mio possesso, senza cercare di sviare come in casi del genere puo’ sempre accadere. Ebbene, De Carolis fa notare che sulle auto si deve fare una campagna pubblica, in quanto spesso i costruttori non hanno a che fare coi clienti e non riescono a ritrovarli; col Telepass le cose cambiano, in quanto ogni mese o trimestre il cliente riceve una fattura. Ribatterei che non siamo sicuri che abiti proprio dove arriva la fattura, quindi non esiste certezza che la raccomandata di richiamo arrivi nelle sue mani. Ma in effetti siamo a un livello un po’ meno difficile rispetto a quello delle auto.
Ultimo aspetto riguarda il ritiro degli apparecchi richiamati: come di consueto, si puo’ andare in un Punto Blu. Negli ultimi mesi sono passato da alcuni di questi e ho visto che l’orario di apertura e’ stato ridotto: credo si chiuda alle 17, quindi chi prima si trovava comodo a passare uscendo dal lavoro ora non puo’ piu’ farlo.

  • GoldWing98 |

    Paoloblog, ti confermo che le possibilità che un motociclista senta la differenza di suono del Telepass sono inferiori a quelle che i comuni facciano le multe solo per la sicurezza stradale e non per fare cassa: praticamente zero.

  • Paoblog |

    Quando la pila si sta scaricando, il Telepass “cambia il suono emesso”, permettendo all’automobilista(meno al motociclista, credo) di rendersi conto che per l’appunto è necessario andare al Punto Blu a prendere un nuovo apparecchio.
    °°°
    O, perlomeno, “dovrebbe essere” così, perchè temo che molti non siano consapevoli delle modalità di uso dell’apparecchio, visto anche quanti lo montano esattamente come, nel libretto di istruzioni, si dice di non fare.
    °°°
    Vedi: http://paoblog.wordpress.com/2011/05/23/cose-semplici-4/

  • GoldWing98 |

    Aggiungo una considerazione riguardo i motociclisti (che ovviamente in caso di scoppio, rischiano di più degli automobilisti).
    Il motociclista, se il telepass non funziona, non ci fa tanto caso: passa lo stesso, non dà la colpa al telepass scarico.
    Questo perchè, ancora, dopo tanti anni, le nostre autostrade non hanno messo a punto un sistema “a prova di motociclista”, cioè che lo rilevi sempre.
    Io stesso, pur guidando una moto da mezza tonnellata, ogni tanto non vengo rilevato e passo lo stesso con la sbarra abbassata.
    Quindi il motociclista, se il telepass non funziona, non pensa automaticamente che le pile siano scariche e questo potrebbe portare (come spiegato nell’altro post collegato) allo scoppio, se difettoso.

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