Quattro multe al giorno vi sembrano poche o molte per un vigile che sta in strada più o meno sei ore. Certo, tra poco iniziano le scuole e molti agenti un paio d'ore le "perderanno" a regolare il traffico nelle ore di punta. Ma, in generale, sembra abbastanza fisiologico che in media ciascun operatore possa tornare in ufficio con un "bottino" di quattro verbali. Eppure a Cremona – come in tante altre località in passato – sta andando in onda la solita polemica: il Comune ha posto un obiettivo commisurato anche alle multe per decidere a chi dare il premio di produttività e i sindacati (che peraltro in un primo momento avevano firmato l'accordo) dicono che una cosa del genere non si può fare perché l'attività del vigile deve essere innanzitutto tesa a prevenire le infrazioni. Quindi il Comune proponendo quell'accordo mirerebbe solo a far cassa.
Chi ha ragione?
Chiariamo che non è facile trovare altri indici che abbiano almeno un minimo di oggettività per calcolare quanto lavora un vigile. E allora tutto si gioca sulla congruità dell'obiettivo fissato: se le multe richieste sono tante vuol dire che il Comune vuol fare cassa, se invece rientrano nel fisiologico non trovo nulla da ridire. E quattro verbali in media al giorno non sono nulla di terribile. Anche perché il conteggio non viene effettuato quotidianamente, per cui è sempre possibile "recuperare domani quel che non hai potuto fare oggi". E magari non l'hai potuto fare perché eri a fare, appunto, prevenzione. Ma alzare la bandiera della pura prevenzione senza valutare le cifre sa di polemica sindacal-demagogica.
Piuttosto, mi pare che nel caso di Cremona il problema sia un altro: i verbali che "danno diritto al premio" riguardano solo alcune violazioni al Codice della strada. Questo intanto ha lo sgradevole effetto di far chiudere gli occhi su tutte le altre infrazioni. E poi introduce una sorta di selezione anche tra le violazioni da colpire: nell'elenco ce ne sono di "facili" come la guida col telefonino e di "difficili" come la guida in stato di ebbrezza.
Ciò significa che, potendo scegliere, il vigile starà alla larga dall'etilometro ed eviterà di accompagnare in ospedale un conducente che sospetta essere ebbro: sono cose che fanno perdere tempo e il denaro del premio. Meglio "arpionare" al volo uno che guida con il cellulare in mano.