Per una Eni che annuncia la fine dello scontone estivo, c'è una Esselunga che parte, con l'aiuto di Q8. Insomma, nonostante il potente freno dato dal petroliere leader nazionale, può essere che la concorrenza si sia definitivamente innescata e, se così fosse, non vorrei trovarmi nei panni di un gestore: per molti un gioco del genere non è sostenibile, per altri lo è solo licenziando i dipendenti. D'altra parte, prima o poi le barriere cadono: pensate che è di questi stessi giorni la notizia che in Francia la Total sta convertendo 600 stazioni di servizio al proprio marchio low cost Total Access: un segnale importante, perché finora i petrolieri non avevano sentito la necessità di tenere testa in modo così diretto alla larga fetta di mercato che da 15 anni si è guadagnata la grande distribuzione con i prezzi stracciati alle pompe con marchi propri come Carrefour, Leclerc e Auchan. In Italia c'è tradizionalmente stata più inerzia (anche se ne abbiamo ricavato di poter fare il pieno quasi sempre sotto casa, mentre i francesi devono spesso fare chilometri), ma col livello che hanno raggiunto i prezzi a causa delle accise c'è ormai poco da scherzare. Il Governo l'ha capito (dal fatto che il gettito cala nonostante l'inasprimento delle accise, in quanto con i prezzi alti e la crisi i consumi sono crollati), tanto che oggi il sottosegretario De Vincentis oggi ha accennato a una concessione. dice che stanno lavorando per sterilizzare almeno l'effetto dell'Iva sul prezzo alla pompa.
Insomma, il mercato si evolve. Ma deve evolversi anche il consumatore, per il quale diventa un autentico lavoro trovare di volta in volta il prezzo più favorevole. E questo non è facile.
Soprattutto perché i più interessati agli scontoni sono i pensionati, sia perché hanno più tempo da dedicare alle ricerche sia perché spesso le loro condizioni economiche non sono brillanti (o lo sono ma risparmiano per aiutare il più possibile figli in difficoltà vera o potenziale, con questa crisi). E i pensionati non solo hanno meno familiarità con la complicazione del self service, ma sono anche svantaggiati nella ricerca sul web.
Pensate a un'iniziativa come lo scontone Eni, dichiaratamente (e giustamente) nazionalpopolare, tanto che ha avuto il volto di Rocco Papaleo (attore che viene dalla Basilicata, giusto la regione alla quale l'Eni versa pure le royalties sui propri giacimenti della Val d'Agri). Vi aspettereste che il sito dell'Eni metta in bella evidenza l'elenco dei distributori che aderiscono all'iniziativa. E invece no: l'elenco c'è, ma per consultarlo dovete andare sul sito di Riparti con Eni e cliccare sul misterioso bottone "Station finder". Il significato di questa frase sarà ben noto agli uomini del marketing Eni. Ma ai vecchi del paese di Papaleo?