Da chi si droga in corsia d’emergenza a chi si ferma per le Frecce tricolori. No, l’autostrada non è una pista

Nell'immaginario collettivo, l'autostrada è "quasi come una pista". Cioè l'unico "ambiente" aperto al traffico in cui ragionevolmente non ci si devono aspettare intoppi come veicoli lenti o che si fermano all'improvviso, pedoni, animali, buche eccetera. Anche la giurisprudenza conforta spesso questa visione. Poi, paradossalmente, non pochi di noi quando hanno una necessità in autostrada si comportano esattamente come farebbero su una normale via cittadina: avete presenti quelli che accostano in corsia di emergenza o su una piazzola di sosta solo per una pipì che potrebbero fare anche nell'area di servizio che sta dieci chilometri dopo?

L'ultimissima notizia viene dalla Roma-Napoli, dove un 36enne campano ha lasciato a lungo in auto sulla corsia di emergenza il figlio di 11 anni e un amichetto di 10 dopo essere rimasto senza benzina: non ha calcolato che su quell'autostrada tra un'area di servizio e l'altra non c'e' la solita trentina di chilometri ma una cinquantina e forse voleva risparmiare sul costo del soccorso, cosi' ha voluto fare da solo andando a piedi in cerca di un rifornimento.

Così, soprattutto durante gli esodi estivi, l'autostrada diventa una "città lineare" (definizione azzeccata che rubo a Roberto Sgalla, ex-capo della Polizia stradale e grande uomo di comunicazione, nonostante sulla sua immagine di comunicatore pesino le conferenze stampa che dovette organizzare al G8 di Genova come portavoce del capo della Polizia, come ci ha ricordato in primavera il film "Diaz").

In questa città lineare, capita di tutto. Ma proprio di tutto. Soprattutto durante l'esodo.

Qualcosa vi raccontai già gli anni scorsi. A volte si può arrivare a tragedie o a commedie e può bastare poco per trasformare l'una nell'altra o viceversa. Quest'estate, invece, l'episodio più illuminante mi sembra quello dell'A10 tra Genova e Savona, dove un uomo sconvolto aveva deciso di iniziare a drogarsi e, dopo essersi procurato l'eroina, ha cercato di iniettarsela sulla corsia di emergenza (Scarica Genova droga INTERVENTO IN CORSIA DI EMERGENZA).

Peraltro, proprio i terreni sotto i viadotti autostradali possono garantire una buona riservatezza a chi la droga la coltiva (Scarica Genova MARIJUANA SOTTO IL VIADOTTO) e pure questo può creare strani movimenti sulla carreggiata.

Sembrano invece finiti i tempi "ruspanti" in cui si parcheggiava l'auto in autostrada, si scavalcava il guard-rail e si andava allo stadio. Accadeva a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta ad Avellino, dove l'entusiasmo per avere la squadra locale in serie A faceva dimenticare ogni regola di buonsenso (peraltro su un'autostrada piena di curve, spesso cieche). Però può ancora capitare uno stop collettivo improvvisato perché nel cielo si materializzano le Frecce tricolori (lo vidi con i miei occhi a La Spezia).

Ma lo stop improvviso più comune, soprattutto d'estate, è quello dovuto alle forti grandinate: in troppi pensano di potersi proteggere e così s'infilano sotto ai cavalcavia, in corsia d'emergenza. Visto che non ci si entra tutti, chi arriva dopo si ferma sulle corsie di marcia normale. Inspiegabilmente, infine, chi non trova posto al riparo si ferma comunque vicino al gruppone, restando esposto alla grandine esattamente come se marciasse, con la differenza che così rischia anche di causare un tamponamento.

No, l'autostrada è molto più imprevedibile di una pista.

  • maxante |

    Scusate ma sono stato probabilmente poco chiaro e cerco di meglio esprimere il concetto! Giammai sono per la trasgressione della velocità che deve rimanere tassativamente nei limiti imposti, ma il concetto che volevo esprimere è che si persegue solo la trasgressione più facile ed appariscente, costa relativamente poco far cassa con l’autovelox (o con ad es. un divieto di sosta) mentre è molto impegnativo e poco remunerativo far rispettare corsie e atteggiamenti stradali. Non credo di aver scritto a quale velocità transitare nella corsia centrale o altre amenità riportate negli altri commenti, noto solamente che spessissimo si imputa all’eccesso di velocità la causa di fatti stradali derivanti da altri comportamenti scorretti che certo, in caso di velocità particolarmente ridotte, non causerebbero disastri, ma che sono alla base di una circolazione sicura ed ordinata. Mi spiace per l’interpretazione assunta da chi ha postato i commenti precedenti, ma oltre ad essere un tecnico per studio, mi capita di essere in strada (purtroppo..) molti km l’anno, quindi senza assumere l’aura di saccente ho postato semplicemente il rilievo che in qualsiasi trasmissione, articolo o recensione pre o post esodi c’è qualche bel poliziotto che ci propina la solita solfa dell’eccesso di velocità, non ho mai visto ad es. punire severamente in corrispondenza delle file ai caselli “i furbi” che saltano la fila, chi s’incolla a chi lo precede e sfanala sull’autostrada, a chi percorre la stessa zigzagando tra le corsie ecc.ecc. N.B. Secondo me la corsia centrale DEVE essere percorsa a qualsiasi velocita SOLO in presenza di mezzi più lenti presenti sulla destra, ergo se ci sono mezzi da superare a prescindere dalla velocità! Strano poi l’attacco all’uso del segnalatore del cambio di direzione: forse l’autore del post ha le idee un po’ confuse, è proprio quello uno dei comportamenti erronei al quale mi riferivo!

  • Marite |

    Maxante: l’eccesso di velocità E’ una delle cause, inutile negarlo, in quanto non permette tempi di reazione adeguati in caso di ostacoli o imprevisti.

  • QuijotePorSiempre |

    Gentile sig. Caprino, come vede dall’unico commento che al monento in cui scrivo è presente (il sig. Maxante n.d.r.) la strada da fare per una consapevolezza di quello che significa “stare in strada” è lunga anzi lunghissima. Con il tono di chi la sa lunga perché “è informato”, “ha studiato il problema”, scrive a “ragion veduta”, ci viene insegnato che la causa, la causa preponderante non quella “assoluta”, degli incidenti stradali non è la velocità ma chi va piano, chi usa male la freccia (questa poi è inaudita). Vero è che molti nelle autostrade a tre o più corsie non hanno capito che quella di destra NON è la corsia per i TIR ma per tutti (quando è libera) e quindi percorrono regolarmente la seconda; ma che questa venga percorsa a velocità bassissime da moltissimi è veramente una notizia bomba. Per il sig. Maxante la velocità bassissima è qualunque sotto il 100/110 evidentemente. E’ evidente, gentile sig. Caprino, che ci sbagliamo quando consideriamo socialmente pericoloso tallonare a 10 metri a 120/130 il veicolo che ci precede anche se lo stesso è impegnato in un sorpasso. Bisogna dare strada, “levarsi dai c… (oh chiedo scusa).. volevo dire di torno”. E’ evidente che avvicinarsi a 5 metri o meno (a 120 km/h o anche di più) non è un reato di “violenza privata” ma l’esercizio sacrosanto del diritto a vedersi riconosciuto il proprio coraggio sociale di andare come se si fosse in una pista. La strada da percorrere, gentile sig. Caprino, è lunga. Mi auguro che presto si inizi, come nei civili paesi dell’Europa oltre alpina, a fare controlli severi e costanti sui comportamenti. Ah, dimenticavo, le frecce; capitolo a parte. C’è ancora qualcuno (eufemismo, quando mai sono state usate) che le usa in autostrada ? Le frecce ? Be’ forse, sì, l’uso delle frecce è, paradossalmente una causa frequente di incidenti. Quando le usi mandi in confusioni quasi tutti; non capiscono che cosa vuoi fare. E pensare che fuori d’Italia vedi tutti metterla, la freccia; per cambiare corsia, e rimetterla per rientrare. Ma si sa L’Italia è un paese “troppo avanti” (con il debito pubblico, con la demeritocrazia, con la perdita di produttività, con la corruzione ecc. mi fermo per amor di patria).

  • maxante |

    Molte responsabilità del pessimo comportamento autostradale degli italiani sta nel “manico”, i suoi amici della P.S. da sempre (almeno da quando ho la patente ca. 35 anni) prediligono controlli a campione magari mettendo in seria difficoltà automobilisti per una lampada bruciata o per una pipì nella piazzola di servizio invece di “educare” a tappeto i comportamenti che seriamente creano i presupposti per incidenti quali ad es. transito costante a velocità ridottissima nelle corsie centrali (per le autostrade a tre e quattro corsie), persone che usufruiscono delle corsie telepass senza essere abbonati, uso inconsulto o del tutto erroneo delle corsie di accelerazione e decelerazione dei fari abbaglianti delle frecce ecc.. Purtroppo anche in altri post. ribadisco che eseguire campagne sul fatto che l’origine di gran parte degli incidenti sia l’eccesso di velocità o comportamenti quali quelli da Lei segnalati, sia fuorviante. Sono i comportamenti ordinari e nel 99% dei casi impuniti alla base della pericolosità stradale. Mi auguro che qualche riformatore illuminato prima o poi si adoperi per introdurre controlli diversi, magari itineranti su auto civetta che puniscano quei comportamenti che sono da considerarsi all’origine di molte delle tragedie stradali e non trasformino (per colpa di pochi) la circolazione in una processione di auto a passo d’uomo in nome di una presunta maggiore sicurezza.

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