Finalmente qualcuno ci è riuscito: misurare quanto le tanto decantate gomme "verdi" fanno effettivamente risparmiare e fanno perdere in aderenza e frenata (specie sul bagnato) è cosa normalmente alla portata di case automobilistiche e costruttori di pneumatici, che hanno poca voglia di diffondere i risultati di test comparativi. Finalmente "Quattroruote" ha messo a frutto l'esperienza del sul Centro prove e la disponibilità di una pista di proprietà e sul numero del mese scorso (scusate il ritardo) ha aperto uno squarcio di verità sul tema.
Come si poteva sospettare, i risultati non sono esaltanti.
Infatti, il risparmio non è affatto elevato e si concentra alle velocità medio-basse. Insomma, per chi va spesso in autostrada, non c'è convenienza. Il tutto, poi, a prezzo di prestazioni peggiori sul bagnato, mentre sull'asciutto cambia pochino.
Tutto questo in generale. Ma emerge pure che – come chi conosce le gomme sa già bene – ci sono belle differenze tra una copertura e l'altra. Infatti, ogni modello di pneumatico è il frutto di un compromesso. Anche raffinatissimo, ma pur sempre un compromesso: le condizioni di impiego di una gomma possono essere le più differenti che si possano immaginare e questo può accadere persino nell'ipertecnologica e ipercontrollata Formula uno, figuratevi su strada. Dunque, anche nelle gomme "verdi" ci sono modelli con vocazione sportiva (che conservano molta aderenza e piacevolezza di guida, a prezzo di risparmi più piccoli nei consumi) e altri più votati all'economia. Altri ancora, invece, non sono granché in nessuna delle due specialità e qualcuno va male in ogni caso.
Vogliamo tanti, ma proprio tanti di questi test. Anche per stare dietro alle continue presentazioni di nuovi modelli. Ma fare prove così costa tanto e le disastrate finanze dei giornali italiani (lo sapete che per molte testate importanti da tre anni è formalmente aperto lo stato di crisi?) non lo permettono. Noi giornalisti abbiamo sempre pudore a dirlo, ma è così. Vi prego di ricordarvelo.