Che con tanti ricorsi gli uffici di prefetti e giudici di pace s'ingolfino è storia vecchia. Che tanti ne approfittino per opporsi anche a multe sacrosante (facendo diventare nullo il verbale per scadenza dei termini) è tristemente noto. Che spesso in questo marasma si perdono anche i corpi di polizia(che non riescono a star dietro a tutte le udienze) si sa anche. Ma si sperava che l'informatizzazione degli uffici desse una mano, almeno nelle città giudicate – a torto o a ragione – più avanzate. E invece l'altro giorno ho potuto intercettare lo sfogo di un vigile milanese che parla di varie carenze, tra cui il fatto che a volte la Polizia locale non riesce nemmeno a costituirsi nei giudizi o lo fa con controdeduzioni scritte male o non può farlo perché non ritrova i documenti.
Ovviamente i toni del vigile sono esasperati e occorre fare la tara: quando una persona è coinvolta anche emotivamente in un problema, non è mai totalmente attendibile. Ma il problema si pone. E costa alla collettività: ci sono da pagare le ore di lavoro di vigili che a questo punto sarebbe meglio impiegare in strada a prevenire le infrazioni e le spese processuali, che non di rado i giudici accollano al Comune. Possiamo continuare a permetterci tutto questo, in tempi di spending review?