Quest'estate avremo i camion in strada anche per tre venerdì di luglio. Poi dovremo "conviverci" pure nella partenza per il ponte dell'Immacolata, il 7 dicembre. E nell'esodo di Natale, il 22 dicembre, potremo contare solo sul fermo mattutino, dalle 8 alle 14 (in origine, era dalle 8 alle 22). Sono le novità del calendario annuale dei fermi, che è stato rivisto come indicava il decreto semplificazioni (Dl 5/12): l'obiettivo era facilitare l'autotrasporto, in questo periodo di crisi. Poi la cosa è stata presentata anche come un modo per adeguare i fermi al traffico reale, visto che il Codice della strada dava parametri troppo rigidi per costruire il calendario.
Ma non prendiamoci in giro: quello era un modo per consentire ai mezzi pesanti di circolare di più e lo si vede ora che il nuovo calendario c'è e prevede solo l'elinimazione di alcuni giorni di fermo, senza aggiungerne altri diversi. Siccome la rete stradale resta quella, resta la curiosità di vedere se la congestione aumenterà: è vero che con la crisi il traffico in generale diminuisce, però d'estate le difficoltà economiche comportano anche la rinuncia a pernottare fuori, quindi aumentano i viaggi mordi-e-fuggi. Non solo: il venerdì e luglio sono da sempre nelle statistiche degli incidenti il giorno e il mese tra i più pericolosi in assoluto. Vedremo.
Nel frattempo, i mezzi pesanti sono pericolosi anche quando sono fermi: durante le operazioni di scarico.
Io a suo tempo denunciai i rischi che le pedane creano ai motociclisti, però in effetti ci sono rischi anche per gli automobilisti. Soprattutto negli orari in cui spesso si concentrano le operazioni di carico e scarico sulle strade cittadine (la mattina presto), specie d'inverno al Nord (il sole sorge più tardi che nel resto del Paese).
Non ci sono ancora notizie di incidenti gravi, non so se perché non ne sono mai accaduti o perché le cronache si sono sempre occupate d'altro. Però è bene pensare al problema. Questo vale soprattutto per noi che guidiamo, in modo da essere più prudenti: se aspettiamo che ci pensi qualcun altro, stiamo freschi.