Riparti con Eni, secondo giorno. Dopo le code registrate al Sud nella prima giornata del maxi-sconto (1,50 euro il gasolio, 1,60 la benzina) per i week end estivi, oggi ho controllato in Lombardia e Trentino-Alto Adige: sicuramente c'era gente, anche in posti dove la ricchezza e la concentrazione di Audi, Bmw e Mercedes ti fanno pensare che ci sia insensibilità agli sconti. Ma non ho mai visto code che arrivavano fino all'esterno del distributore bloccando il traffico, anche perché sono passato generalmente da impianti con piazzali piuttosto ampi. Meno gente, invece, alla Esso, che ha seguito l'Eni nella "rottura dei prezzi". E ora tutta la curiosità sta nel vedere che cosa faranno le altre compagnie nei prossimi weekend.
Infatti, tutte faranno i loro conti. Dovranno vedere quanto hanno inciso le mancate vendite alla clientela che ha deciso di mettersi in coda all'Eni e quanto questo ulteriore calo pesa sui risultati di un anno già difficile per la crisi che si aggrava e gli aumenti continui delle accise. Tutte cose che stanno facendo diminuire i consumi ancora di più degli anni precedenti.
Non è scontato che questi calcoli indurranno anche le altre compagnie a stare al gioco della concorrenza dura iniziato dall'Eni: bisognerà vedere quanti impianti hanno davvero avuto un tracollo di vendite in questo weekend, perché il fenomeno è stato certamente a macchia di leopardo. Infatti, non tutti gli impianti Eni hanno aderito ai maxi-sconti e probabilmente sono quelli i cui gestori non sono imprenditori in proprio, ma dipendenti della compagnia. Gli altri impianti veleggiavano su 1,70-1,80 al litro, più o meno come quelli degli altri marchi. Staremo a vedere nel prossimo weekend.