Siamo proprio sicuri che quando si diventa maggiorenni si diventa più prudenti? In fondo, questo è il principio in base al quale in Italia abbiamo negato per trent'anni la possibilità di guidare auto a 16 o 17 anni, lasciando allo stadio di proposta ciò che invece diventava realtà in Usa e Francia. E solo da aprile scorso nel nostro Paese è ammesso esercitarsi in auto a 17 anni, sia pure con molti vincoli.
Bene, adesso si scopre che negli Usa i diciottenni sono un disastro rispetto ai sedicenni quanto a distrazione: con la maggiore età, armeggiano con gli sms sul telefonino più spesso. Problemi solo americani? Può darsi. Ma non c'è da giurarci: un'altra ricerca dimostra che la percentuale di europei (di tutte le età) che non resiste al "fascino" degli sms è alta, soprattutto in Italia.
Qui di seguito trovate il testo battuto ieri sera dall'Ansa, con tutti i dettagli.
ALLARME IN USA PER 18ENNI, A ITALIANI 'MAGLIA NERÀ IN EUROPA
(ANSA) – ROMA, 11 GIU – Nella 'sfidà tra le sempre più
efficienti tecnologie a bordo delle auto per aumentare la
sicurezza e i telefoni smart che affiancano al tradizionale sms
anche email e social network probabilmente stanno vincendo
questi ultimi. Come confermato anche dal Cdc di Atlanta, che la
mette tra i comportamenti più a rischio per la salute dei
teenager americani, la tentazione del messaggino o della
sbirciatina al proprio profilo Facebook mentre si guida è
irrestibile, al punto che il segretario ai trasporti
statunitense per definirla ha usato il termine più conosciuto
dal centro statunitense, 'epidemià.
Secondo l'indagine del Center for Disease Control (Cdc) di
Atlanta sui giovani, il 58% dei diciottenni ha letto e mandato
testi mentre era alla guida almeno una volta nei 30 giorni
precedenti il sondaggio: in media il 32,8% degli adolescenti con
la patente, che negli Usa si prende a 16 anni, ha dichiarato di
essere dedito ai messaggi, ma la percentuale schizza in alto con
la maggiore età: «La pratica è leggermente più diffusa tra i
maschi – si legge nel rapporto – ed è in valore assoluto
inferiore soltanto all'uso di alcol (38,7%) tra i comportamenti
a rischio». Il Dipartimento dei Trasporti statunitense ha
invitato le case automobilstiche a disabilitare, mentre l'auto
si muove su strada, le applicazioni che consentano ai guidatori
di accedere ai social media, di navigare sul web o inviare
messaggi di testo e ha avviato campagne di sensibilizzazione, ma
la pratica rimane diffusa: «È una vera e propria epidemia – ha
affermato sulla base dei dati Ray LaHood, segretario ai
Trasporti – che colpisce soprattutto gli adolescenti e i giovani
adulti».
Nonostante l'invio dei messaggi, come afferma uno studio
dell'università dello Utah, aumenti il rischio di incidenti di
sei volte, due in più rispetto alle telefonate, il
comportamento è molto comune anche al di qua dell'Atlantico,
con gli italiani tra i peggiori, come ha rivelato recentemente
uno studio commissionato da Ford Europa. Condotta in Germania,
Spagna, Francia, Regno Unito, Italia e Russia su un campione di
oltre 5mila persone, l'indagine ha evidenziato che il 48% degli
europei legge gli sms mentre è alla guida, nonostante il 95%
riconosca la pericolosità di questo atto. La maglia nera va
proprio agli italiani (61%), seguiti da russi (55%), francesi e
tedeschi (49%). I più prudenti sembrano essere gli spagnoli
(40%) e soprattutto gli inglesi (33%). In futuro in aiuto della
sicurezza potrebbero arrivare app che silenziano lo smartphone
quando gli accelerometri percepiscono un movimento con velocità
attribuibile a un'auto o sistemi che leggono i messaggini quando
arrivano, tutti però facilmente eliminabili dall'utente, con il
cervello umano che rimane l'unica 'tecnologià in grado di
fermare il fenomeno. (ANSA).
MRI
11-GIU-12 19:14 NNN