Non è uno scherzo. Questa è una pubblicità d'epoca del Cointreau e dava il "buon consiglio" di non rimettersi alla guida dopo mangiato senza aver prima bevuto un bicchierino del famoso liquore. C'era anche una pubblicità del Ricard, che addirittura accennava alla carica in più data dall'alcol ai ferrovieri (che invece oggi sono controllati da medici del lavoro che misurano riflessi e grado di attenzione). Tutte cose che ho scoperto leggendo l'intervento di Antonio Avenoso, direttore dell'Etsc (Scarica AVENOSO-Roma-17052012-IT), al convegno sull'alcol alla guida organizzato a Roma dal Moica il 17 maggio scorso. Ne è uscito un quadro nettamente diverso dalle pubblicità dell'epoca. Sia perché oggi la gente è consapevole che bere e guidare è pericoloso, anche se non si rende conto che la probabilità di avere un incidente è molto più alta di quel che si crede, perché cresce esponenzialmente man mano che il tasso alcolemico aumenta (Scarica VEDOVI_17052012_alcolock). Sia perché le strategie di contrasto che si stanno mettendo in campo sono tante e varie (Scarica SCAFATO_17052012_roma Scarica MILOTTI_20120517 SOL Alcolok Scarica Dondolini_Intervento MOICA17052012). Al punto che durante il convegno Maurizio Tira, dell'Università di Brescia, ha parlato della necessità di una cabina di regia nazionale.
Fra queste strategie, c'è il sempre maggior uso delle tecnologie. Che, a loro volta, sono sempre di più. Ma siamo sicuri che servano tutte?
Mi faccio questa domanda perché nel convegno si è molto parlato di apparecchi che bloccano l'avviamento del motore se il conducente non è sobrio. In Europa, negli ultimissimi anni hanno iniziato a essere talvolta obbligatori: per gli scuolabus in Francia e Finlandia, per i recidivi in Svezia, per i trasgressori in Belgio e ancora in Francia. In altri Paesi, sono in atto programmi pilota (Scarica AVENOSO-Roma-17052012-IT). Ora si parla addirittura di estendere l'uso di questi apparecchi a camionisti, autisti di bus, ferrovieri, manovratori di gru , comandanti di navi. E poi alle sbarre d'ingresso ai campeggi (un guidatore deve soffiare in un tubo per dimostrare di essere sobrio e così essere ammesso). E persino a chi non guida, se vuole accedere a posti sensibili come gli imbarchi aeroportuali e le centrali nucleari (Scarica BJERVER_Rome_17052012_Alcolock).
Però si approfondisce poco sulla reale efficacia di questi dispositivi in auto, dove nessuno può garantire che chi soffia sia davvero il conducente. Una risposta a questo problema viene dalla sviluppo di Angel e Riflessometro. Angel è stato portato proprio al convegno del 17 maggio (Scarica AZZENA_roma_17052012), mentre il Riflessometro ha fatto il suo debutto romano pohi giorni dopo (Scarica Presentazione_evoluzioni ).
Di sicuro, nei prossimi anni su questo fronte non ci annoieremo. Sarà anche una guerra di brevetti, con trattative tra inventori e multinazionali e il solito rischio che le seconde riescano a procurarsi a poco prezzo le conoscenze dei primi. Non sappiamo chi vincerà. Ma è probabile che le tecnologie contribuiranno a far superare le attuali disparità nella lotta all'alcol alla guida che ci sono oggi tra i vari Paesi Ue. E molti dovranno rinunciare del tutto a bere prima di guidare. Questo sarà solo un bene.