Ci risiamo: decine di etilometri di vari corpi di polizia sono fuori uso. Giacciono nei laboratori di Roma e Milano, in attesa dei controlli necessari per legge prima di essere immessi in servizio per la prima volta (le cosiddette verifiche primitive) o per poter continuare l'attività quando passa un anno dal test precedente (le cosiddette periodiche).
Il problema è che anche stavolta si sono guastati i costosi e sofisticati banchi-prova di cui si è dotata la Motorizzazione, per far fronte al boom degli etilometri degli ultimi anni. Nella sede principale (il Csrpad di Roma) sono ko due banchi su quattro; nella sede secondaria (il Cpa di Milano, unico sul territorio assieme a quello di Catania a essere attrezzato per i controlli) sono guasti entrambi i banchi esistenti.
Così, almeno in queste settimane, cambia poco rispetto alla situazione che aveva spinto la Motorizzazione a investire sui banchi-prova: i tempi lunghi in attesa delle verifiche. All'epoca erano dovuti alla carenza di personale in rapporto all'aumento degli etilometri, oggi è causato dai guasti agli apparecchi che "sostituiscono" gli addetti che non si hanno. Ma il risultato è lo stesso. E negli uffici di polizia si brontola.