Tagliate i fondi ai progetti di strade non sicure. Perché oggi la Ue li finanzia lo stesso

Negli ultimi giorni sono tornato alla carica su un aspetto spesso nascosto dell'insicurezza stradale: le strade mal tenute o mal progettate. Potreste farvi prendere dall'ottimismo e ribattere che invece in futuro, con la direttiva europea 2008/96, almeno la grande viabilità sarà più sicura. E invece no: per gli Stati che non rispettano quella direttiva manca la sanzione più importante. Cioè il taglio dei finanziamenti per le nuove infrastrutture della rete di trasporto diimportanza europea (i corridoi Ten-T, itinerari internazionali). Così oggi, per la seconda volta in tre mesi, da Bruxelles il direttore dell'Etsc, Antonio Avenoso, sollecita l'approvazione dell'attuale bozza di revisione delle linee guida sulla Ten-T proposta dalla Commissione, che mette in chiaro proprio il principio "niente applicazione della 2008/96, niente fondi". Un bello stop alla discrezionalità dei politici, che magari per ragioni di equilibri fra Stati o di tutela dell'economia (soprattutto in questo periodo di crisi) potrebbero chiudere un occhio e finanziare opere poco sicure. Mica per niente: risparmiare adesso sui costi di costruzione significa spendere dopo, sotto forma di costi sociali legati agli incidenti.

L'invito dell'Etsc è contenuto nel comunicato di "benvenuto" che questa organizzazione dà alla Danimarca alla presidenza di turno del Consiglio Ue per i prossimi sei mesi. In agenda, l'Etsc mette in evidenza pure la questione dei cronotachigrafi per i mezzi pesanti.


Anche qui obietterete: ma come, non è stato già tutto risolto nel 2005, con l'adozione del "crono digitale"? Il fatto è che anche questo apparecchio si può taroccare, sia pure in modo diverso da quello analogico vecchio. E poi l'autotrasporto è una materia molto scivolosa, in cui più sono precisi i regolamenti e più problemi applicativi si aprono.