A Capodanno, il fisco a Cortina strombazzava la sua raggiunta efficienza nei controlli (e molti giornali abboccavano, tanto che "La Repubblica" ancora oggi spara numeri sui "falsi poveri" proprietari di supercar, dimenticando che molte auto potenti dopo pochi anni valgono pochissimo). In quelle stesse ore, quello stesso fisco dava prova pure della sua atavica inefficienza, mettendo per l'ennesima volta in crisi alcuni comandi di polizia municipale (già oberati dal sogno di multare chi spara i botti fattogli cadere addosso dai rispettivi sindaci come se non si sapesse che i divieti impossibili da far rispettare danno alla lunga più coraggio ai trasgressori).
Che cos'hanno dovuto fronteggiare i poveri vigili per colpa dell'agenzia delle Entrate?
Un po' di notifiche di atti in scadenza il 31 dicembre, spediti a Natale e arrivati il 28-29 con l'ovvia indicazione "Urgente", per far capire che ogni speranza di recuperare il maltolto dagli evasori o presunti tali restava legata alla celerità e all'efficienza dei vigili.
Chi ha lasciato che le pratiche restassero ferme fino a Natale? Perché? C'è un motivo valido oppure no? C'è da cambiare qualche norma oppure basta far funzionare certi uffici? Domande semplici, che si pongono non solo i vigili, ma tutti i cittadini che sentono parlare sempre più spesso di lotta all'evasione e ci capiscono sempre meno.