Passano i mesi, sta per cambiare un protagonista importante (Aldo Minucci Scarica Minucci Presidente 2012 è stato designato a sostituire Fabio Cerchiai alla guida dell'Ania), ma i problemi della Rc auto non si risolvono. Così la settimana scorsa Paolo Garonna, direttore generale dell'Ania, è tornato per la seconda volta dell'anno al Senato, per fare il punto soprattutto sulla bancarotta della Rc auto davanti alla commissione straordinaria Prezzi. E anche in quest'audizione (Scarica ANIA – Audizione Commissione Controllo Prezzi Senato_14 dicembre 2011) se l'è giustamente presa con le distorsioni strutturali del settore: troppe frodi, mezzi insufficienti per contrastarle (anche il Ddl antifrode, fermo in Senato, non consente indagini penetranti, ma crea solo un nuovo organismo che sta sostanzialmente a guardia di una banca dati), risarcimenti eccessivi per i (troppi) danni a persone, furbizie di avvocati che sfruttano la non-obbligatorietà della procedura di risarcimento diretto per continuare a ritagliarsi una fetta nel business della Rc auto (quasi un ammortizzatore sociale, per la categoria).
Io non dubito che questi problemi siano i più gravi. Ma mi sarebbe piaciuto leggere pure qualche parola sulle carenze delle compagnie. Mica per niente: appena due mesi fa, "Quattroruote" (nel suo Libretto rosso delle assicurazioni) le ha elencate andando in dettagli "scabrosi", proseguendo la denuncia fatta già sul numero dello scorso giugno. Sarebbe dunque stato giusto darne conto all'opinione pubblica: sono accuse da smentire, da smorzare o di cui prendere atto per rimediare? Sarebbe bello saperlo. Perché saranno pure cose che sulla bancarotta della Rc auto pesano meno dei problemi sempre evidenziati dall'Ania, ma sono molto fastidiose per chi paga care le polizze Rc auto e in momenti di crisi come questo ognuno deve fare la propria parte per far cambiare le cose.
Stiamo parlando innanzitutto del fatto che ci sarebbero risarcimenti gonfiati ad arte per farvi rientrare l'onorario di un avvocato, che per legge non sarebbe dovuto (col risarcimento diretto, va riconosciuto solo se s'instaura un vero e proprio contenzioso legale): una forma di accondiscendenza difficilmente tollerabile dal cittadino che paga.
C'è poi il capitolo su periti e carrozzieri: i primi sono a volte sottopagati e disincentivati a scoprire truffe, anche perché bypassati a favore e delle carrozzerie convenzionate, cui verrebbe data sostanziale libertà di gonfiare gli importi dei piccoli incidenti fino al massimo consentito dalle procedure interne delle compagnie prima di far scattare controlli.
Accuse gravi e inedite. Non credo si possa semplicemente ignorarle.
Sullo sfondo resta l'insufficienza degli uffici liquidazione sinistri nelle zone dove invece servirebbe più vigilanza, cioè al Sud (anche se non si può chiedere al singolo liquidatore, che in quelle stesse zone vive con la sua famiglia, di fare l'eroe da solo).