Certificati di residenza e attestati di rischio falsi per risparmiare sulla Rc auto

Gli addetti ai lavori le chiamano "frodi assuntive". Se ne parla poco in confronto a quelle classiche, in cui le assicurazioni vengono truffate con incidenti inventati o dai danni gonfiati ad arte, che citiamo spesso. Ma ci sono anche loro e ce lo ricorda un comunicato di Facile.it (Scarica Assuntive Truffe RC auto su Facile it): di tutte le richieste di preventivo presentate a questo comparatore online quest'anno, si sono scoperte magagne nel 3% dei casi. Ovviamente, lo scopo è quello di pagare meno e quindi si falsificano soprattutto certificato di residenza (per non far vedere che si abita in certe zone del Sud dove le tariffe sono alle stelle) e attestato di rischio (per attribuirsi una classe di merito più favorevole).


Certo, il campione su cui è basata non è molto rappresentativo. Però la notizia fa riflettere, perché la quota di frodi assuntive scoperte non si discosta molto da quella delle truffe sui sinistri (che peraltro risente della soggettività dei criteri utilizzati). Eppure fare una verifica sui documenti presentati in fase di stipula della polizza è più semplice rispetto a farla su testimoni e danni di uno o più incidenti.

Inoltre, la frode assuntiva – insieme a polizze false e compagnie fantasma – è la spia del malessere della gente verso il caro-polizze in certe aree. Perché – non dimentichiamolo – la Rc auto è un fardello per tutti, ma falsificare un certificato di residenza per dimostrare che non si abita in certe zone di Campania e Puglia indica che lì ormai si è al punto di rottura.

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  • Giovanni |

    Il cuore del problema è sempre lo stesso ed è tutto italiano. Un gatto che si morde la coda. Le frodi di pochi vengono pagate da tutti, anche da chi non inganna ma paga e paga salato per colpa di altri.
    Questo perchè nel nostro paese malato è sempre più comodo alzare le tariffe alle stelle piuttosto che fare i controlli e colpire chi froda.
    Ci sono i furbi, allora le compagnie investano nello scovarli invece di colpire chi paga tutto senza fiatare.

    Ecco il vero problema, tutto il resto è accademia.

  • andrea105 |

    sul sole24ore di qualche mese or sono, c’era la notizia di una Compagnia -attiva nel settore RCA- che pagava, quale spesa di rappresentanza, il costo del mantenimento di un cavallo, appartenente ad una società controllata da un componente del CdA di quella stessa compagnia;
    forse il cavallo veniva fatto galoppare con una scritta pubblicitaria della Compagnia, ma è giusto che questo tipo di costi vada a gravare sul rapporto premi/spese?

  • andrea105 |

    @PauL, io farei mettere una mano sulla coscienza alle compagnie: tu scrivi che fatti pari a 100 i premi incassati, le compagnie spendono 102 – 108; ometti però di dire che le compagnie includono nella seconda voce anche le spese di gestione, cioè le spese generali autonomamente determinate dalla compagnia stessa

  • PauL |

    sarebbe anche facile sperare in una rivisitazione dell’ obbligo a contrarre e lasciare alle compagnie la discrezione di non assicurare chi di sinistri se ne intende ma, non oso immaginare di mettermi nei panni di chi dovesse danneggiare o venir danneggiato da una persona sotto asicurata o priva di copertura!… e se dovesse ricorrere al fondo di garanzia vittime della strada; bè quello è finanziato dalle Comopagnie (parlando di wellfare).
    Non cambia la cultura della legalità?.. resteranno i soliti menefreghisti!..
    Dal canto mio, rispetto gli altri anche dai piccoli gesti di legalità quotidiana: scontrini, raccolta differenziata ecc… chi non mette in atto comportamenti, piccoli di per se ma che hanno la possibilità di una buona leva sociale.. avrà sempre conti sociali salati e la responsabilità di crescere una generazione di “voglio-voglio”!..
    Mao diceva: punirne uno per educarne 100. ma se occorre punirne più di 10000 allora siamo un pò in ritardo?!
    sai cosa può aiutare: far mettere una mano sulla coscienza degli Avvocati!

  • flori2 |

    Mi pare che questo metodo sia il più “facile” per risparmiare. La gente ritiene che la poliza si troppo elevata e non è disposto a sborsare quella cifra, ma di meno. Non trovando altre compagnie che praticano prezzi minori si buttano sula falsa residenza. Magari sono automobilisti con 0 incidenti da parecchi anni.
    Non giustifico falsificare i documenti, ma induce a riflettere sul problema RCA

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