Don't tell, don't ask. L'espressione è diventata quasi di moda con l'esplodere del caso dei gay nell'esercito Usa. Ma il principio ipocrita "tu non dichiararmelo, io non ti chiederò se lo sei" (così si può tradurre nel nostro caro e arzigogolato italiano) vale per tanti problemi. Comprese malattie vere e invalidanti per la sicurezza stradale. Come l'Osas, la sindrome di cui soffre chi russa tanto la notte: il Codice della strada non la include tra le malattie da controllare per decidere l'idoneità alla guida e quindi nessun paziente è tenuto a dichiarare di averla e nessun medico abilitato a rilasciare il certificato chiede nulla in proposito.
Che c'entra il russamento con la guida? C'entra eccome.
Chi russa riposa male, con continui microrisvegli. Magari non se ne accorge, ma è così. Il risultato è che durante il giorno, mancandogli sonno, tende ad addormentarsi. Soprattutto in particolari situazione come la guida prolungata. Dietro ciò che archiviamo come colpo di sonno, distrazione o malore, dunque, ci può essere l'Osas. Che è curabile: basta volersela far diagnosticare. Ma per volerlo bisogna essere coscienti del problema.
Per questo i medici specializzati nella materia (pneumologi) stanno spingendo per far entrare l'Osas tra le malattie che secondo il Codice della strada possono precludere il rilascio della patente. Se n'è parlato a giugno alla Camera in un convegno organizzato dall'Aci. e se ne riparlerà domani a Bologna.