Otto anni di galera vi sembrano pochi per aver ammazzato sette ciclisti, vero? Sia come sia, questa è la condanna inflitta oggi a Chafik El Ketani, il giovane marocchino che lo scorso dicembre aveva fatto indignare l'Italia piombando su un gruppo di ciclisti a Lamezia e risultando poi positivo alla droga. Che cosa sarebbe cambiato se fosse già in vigore il reato di omicidio stradale, il cui iter parlamentare è appena iniziato col "Ddl Valducci" (Scarica DDL PRES VALDUCCI C4662 – 16PDL0053400)?
Non è possibile saperlo con certezza: il Ddl non è dettagliato, perché è solo un progetto di legge delega e come tale non è dettagliato, dovendosi limitare a fissare criteri cui il Governo dovrà poi attenersi nel redigere la norma definitiva (un decreto legislativo). Inoltre, occorrerà attendere le motivazioni della sentenza per capire se il giudice ha confermato che l'omicida era effettivamente sotto effetto di droghe: il suo avvocato aveva messo in dubbio questa circostanza. L'unica certezza che danno le cronache per ora è il fatto che il magistrato ha concesso le attenuanti generiche.
In ogni caso, il minimo di pena previsto da questo provvedimento è esattamente pari alla condanna di oggi: otto anni. Il massimo previsto dal Ddl è di 18 anni, cui comunque non si sarebbe arrivati in questo caso, visto che sono state appunto riconosciute le attenuanti.
Più rilevante il versante relativo alla patente: con le nuove regole, l'omicida non avrebbe potuto guidare mai più, mentre oggi la revoca definitiva (il cosiddetto ergastolo della patente) scatta solo alla seconda sentenza per omicidio alla guida sotto effetto di droga o alcol.