Il momento era atteso e cameramen e fotografi erano tutti lì. All'uscita della clinica parigina dove Carla Bruni ha partorito la figlia avuta dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Oggi la celebre modella-attrice-premier dame è stata dimessa e ha messo per la prima volta la neonata su un'auto. Pare proprio che abbia fatto come tante altre comuni mamme italiane: teneva la bambina in braccio, è salita sull'auto (blindata) e via, senza che ci fosse il tempo per allacciare la piccola su un eventuale seggiolino.
Si spera fosse solo un'imposizione della scorta, che magari ha ritenuto a rischio la permanenza della vettura in una posizione così esposta: la visuale per un eventuale attentatore sarebbe potuta essere altrettanto buona quanto quella per cameramen e fotografi. Si spera pure che ci fosse un adeguato servizio di staffette per tenere tutti i veicoli in transito ben lontani dalla Renault blindata, azzerando o quasi ogni possibilità di scontro.
In ogni caso, è stato un pessimo messaggio dal punto di vista della sicurezza stradale, su un aspetto su cui c'è tanto bisogno di buoni esempi: troppe persone pensano si possa davvero portare a casa un neonato semplicemente in braccio alla mamma. Lo so per esperienza: ne erano convinti anche miei amici di ottima cultura, che mi hanno chiesto come regolarsi per il primo percorso in auto dei loro bimbi e sono rimasti basiti quando ho risposto loro che i seggiolini vanno usati da subito, che non bisogna avere paura a stringere le loro cinturine su un corpicino così piccolo e fragile (anzi, vanno strette proprio per questo!).
D'altra parte, non è la prima volta che i comportamenti pubblici di Carla Bruni in auto lasciano perplessi. Peccato: da una persona famosa, che ha anche mostrato particolari doti intellettuali, ci si potrebbe attendere di più.