Fare motocross nei boschi senza targa non si può: anche i sentieri sono strade pubbliche

"Ma da quando in qua si va a controllare pure chi va in fuoristrada?". Più o meno questo hanno contestato alcuni motociclisti agli agenti della Forestale che li hanno pescati a circolare senza targa nel boschi dell'Aretino in occasione di un raduno. Questi motociclisti dimenticano che:

1. il raduno era organizzato dalla Federazione motociclistica italiana, il cui regolamento impone di tenere iniziative del genere su strade aperte al traffico, rispettando quindi tutte le regole del Codice (ovviamente incluso l'obbligo di targatura);

2. sono strade aperte al traffico anche i sentierini non asfaltati, salvo siano espressamente chiusi almeno da una sbarra (è il modo in cui un privato può "far sapere" che la strada è sua e non deve passarci nessuno);

3. l'obbligo di targatura è necessario per identificare i responsabili di infrazioni e incidenti, che pare non siano mancati in quell'area e comunque sono sempre possibili;

4. in certi giorni alcune zone sono piene di gente che va in fuoristrada, per cui c'è anche un'esigenza di tutela dell'ambiente.

  • GoldWing98 |

    Sig. Caprino, sicuro che quella non fosse un’area chiusa al traffico (intendo solo in quella occasione)? Ho molti dubbi al riguardo.
    [Risponde Maurizio Caprino] Il Cfs, a seguito del clamore, ha comunicato ufficialmente che si trattava di strada aperta al traffico. Fino a prova contraria, occorre crederci (anche perché si prendono la responsabilità di ciò che dicono, commettendo eventualmente un reato punibile più duramente rispetto al cittadino comune).

  • massimo |

    Sig.Caprino
    in genere leggo con interesse i suoi articoli perche’ li trovo interessanti, anche se alcune volte non mi trovo d’accordo. Su questo pero’, pur non praticando l’enduro, avrei speso due minuti in piu’ per documentarmi. Ha ragione a dire che anche fuoristrada la moto deve essere conforme al codice della strada, ma nel caso specifico si trattava di una gara nazionale. La forestale ha fatto incetta di enduristi anche con un elicottero. Non penso che gli organizzatori di una prova valida per il campionato italiano non avessero preventivamente chiesto i permessi necessari. A me sembra tanto che in Italia la legge venga letta ed applicata secondo l’importanza di chi si ha davanti. Mi piacerebbe vedere una gara di calcio di serie A, magari un bel derby, far piombare in mezzo al campo un elicottero e dai lati una decina di medici pronti a prelevare il sangue a tutti i giocatori per un bel controllo doping…Povera Italia se la giustizia e’ questa! Qui metto il link in cui c’e’ anche il video del fattaccio.
    http://www.moto.it/sport/la-forestale-crea-scompiglio-nell-ultima-prova-campionato-italiano-enduro-under-23-senior.html
    Grazie come sempre per lo spazio concesso.
    [risponde Maurizio Caprino] Se una strada è aperta al traffico, vedo poche alternative alla sanzione. Tanto più che ai problemi che si pongono da anni nelle gare in cui su strada circolano veicoli da competizione la riforma del Codice ha risposto autorizzando unicamente le modifiche al veicolo (il comma 4-bis introdotto nell’articolo 9 dalla legge 120/10 parla di deroga al solo articolo 78, non alle disposizioni sull’obbligo di immatricolare il mezzo ed esporre la targa).

  • Dario |

    Veramente sapevo che era una competizione organizzata dalla FIM su un’area chiusa e nastrata e ovviamente con la presenza della forestale per proteggere e chiudere la zona. I partecipanti ovviamente avevano mezzi da competizione non targati senza frecce e luci. Non capisco il suo post, si sarebbe dovuto parlare di dilettantismo di chi ha organizzato l’evento e della forestale che ha presidiato in un primo momento e fermato poi i partecipanti. All’estero vi sono moltissimi eventi di questo tipo e non sono mai sorti problemi.

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