Poco da fare: abbiamo un Codice della strada mastodontico, che negli anni è diventato sempre più minuzioso e severo. Poi nell'applicazione ci perdiamo. A volte per oggettiva impossibilità di star dietro a tante cose, altre perché in fondo fa comodo così. Ci sono due esempi di queste ore che lo dimostrano.
Il primo è uno sfogo di Paoblog: lui esce di casa la mattina presto vicino a Milano, dove il sole spunta tardi. Così in autunno e inverno è ancora buio e i ciclisti dovrebbero indossare il giubbino rifrangente, come impone loro esattamente da un anno la riforma del Codice. Ma – riferisce Paoblog – non è cambiato assolutamente nulla e la mattina si rischia sempre di investire qualcuno.
Il secondo è il fatto che non si hanno più notizie di uno dei punti qualificanti della riforma: l'obbligo per i Comuni di rendicontare telematicamente entro maggio di ogni anno l'utilizzo dei proventi delle multe, che da sempre l'articolo 208 del Codice impone di destinare a vari aspetti della sicurezza stradale in quote prestabilite. La rendicontazione telematica era stata prevista dalla riforma perché poi in realtà la destinazione dei proventi è rimasta un buco nero: nessuno rispettava l'obbligo di comunicazione all'ex-ministero dei Lavori pubblici, quando c'era il cartaceo. Ma le modalità della rendicontazione telematica andrebbero fissate con un decreto ministeriale che non si è ancora visto né se ne vedono tracce in giro (nemmeno a livello di bozze). Insomma, sembra una novità incagliata, esattamente come l'obbligo di devolvere metà dei proventi dei controlli di velocità agli enti proprietari delle strade, previsto dallo stesso articolo (il 25) della riforma. Solo che in quest'ultimo caso ci sono effettivamente inghippi giuridici, sulla rendicontazione no (o comunque nulla di serio). E allora il sospetto è che su tutto sia calato il silenzio semplicemente perché la norma ha bisogno anche dell'approvazione in Conferenza Stato-città-autonomie locali. Cioè, in sostanza, del Comuni. Che in non pochi casi, stretti dai tagli ai trasferimenti di risorse da Roma, hanno tutto l'interesse a bocciarla, se arrivassero disposizioni che squarciano l'opacità dei conti per la sicurezza