Giusto 25 anni fa, realizzai che su strada si può morire anche da fermo, stando comodamente seduti nella propria auto: basta trovarsi in coda ed essere travolti da un camion. Lo capii perché per poco non ci restava mio cugino, con una Golf, una seconda serie simile a quella che avevo io. Avevamo convinto i nostri genitori a comprarcele (invece delle Uno e 205 che spopolavano tra noi ragazzi dell'epoca) perché erano "più robuste" (espressione grezza per indicare una maggior resistenza agli urti, che – in assenza di crash test – potevamo tranquillamente millantare per le dimensioni superiori e il solido marchio tedesco). Mio cugino si salvò solo perché incolonnate dietro di lui c'erano altre auto, su cui si abbatté in prima battuta l'energia cinetica del tir "impazzito" (come da prontuario delle frasi del bravo cronista); dovè comunque sostituire l'auto.
Oggi la tecnica ha fatto passi da gigante, ma i risultati di incidenti del genere sono sempre terrificanti e tali resteranno anche in futuro. Questo filmato è molto eloquente.
Tanto eloquente da non meritare nemmeno commenti. Più interessante è il consiglio che SicurAUTO dà per difendersi: dando per scontato che non bisogna mai fermarsi nemmeno nelle piazzole di sosta se non per stretta emergenza e visto che si resta schiacciati pure in movimento se si capita in mezzo a due tir, s'invitano gli automobilisti a viaggiare sulla corsia più a sinistra. Consigli che molti inconsapevolmente già seguono: stare tra veicoli più alti, anche se abbastanza distanti, toglie visuale e fa venire una "claustrofobia" che spinge istintivamente a cambiare corsia. E che vanifica le campagne educative sul razionale uso delle corsie ("occupate quella libera più a destra", dicono talvolta i pannelli a messaggio variabile).
Ma in autostrada questo significa una "migrazione" di auto che vanno a 80 all'ora verso gli spazi occupati da chi vorrebbe legittimamente andare a 130. Un fenomeno che non scompare negli anni, nonostante le campagne, le prestazioni delle moderne utilitarie (che tengono i 130 con meno difficoltà delle antenate) e il Tutor (che ha ridotto le velocità di punta e quindi anche le differenze rispetto alle vetture più lente).
Alla fine, l'unica vera soluzione (provoco) è abolire il traffico. Con buona pace degli indicatori economici e dei profitti dei gestori…