Google Maps fotografa il caos italo-palazzinaro, in Germania l’ordine salva i ciclisti

Sono anni che cerco di descrivere l'indisciplina che regna sovrana su tante nostre strade, soprattutto urbane. Poi arriva Google Maps e spiega tutto con una sola immagine. Che dimostra molto meglio delle mie parole come la patente a punti in certi contesti sia un patetico ricordo. E che, ovviamente, desta sensazione nel paese in cui è stata scattata, come mi segnala Francesco Matera dal paese medesimo. Ma non c'è da gridare allo scandalo: immagini come questa sono all'ordine del giorno un po' dappertutto in Italia (non riapriamo polemiche tra Nord e Sud). Per spiegare il fenomeno, probabilmente non basta tirare fuori la nostra solita, atavica indisciplina: credo si tratti anche di un istinto di sopravvivenza a come sono fatti molti centri urbani.


Attenzione: non sto dicendo la solita cosa sui nostri centri storici che sono tra i più belli del mondo, non sono stati cancellati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale (contrariamente a quelli tedeschi, per esempio) e non sono ovviamente fatti a misura d'auto. L'immagine di cui stiamo parlando si riferisce a una strada importante con palazzi costruiti quando il traffico motorizzato c'era già. Ma le ragioni dei palazzinari hanno avuto la meglio. Una realtà ben nota – posso testimoniarlo – sia a chi ha scritto il Codice della strada sia a chi ha il dovere di applicarlo. Così non di rado l'anarchia non viene punita e quindi si autoalimenta.

La frenesia di usare l'auto sempre e comunque - anche per piccoli spostamenti in piccoli centri dove si potrebbe fare tutto a piedi – e certe impunità più facili nei paesi dove ci si conosce un po' tutti hanno fatto il resto. Così anche chi di suo andrebbe in bici si fa passare la voglia, per il rischio di essere travolto su strade strette e occupate da auto (oltre che da buche, spesso).

Una realtà diametralmente opposta a quella emersa in Germania, dove le condizioni per usare la bici (clima a parte) pare siano via via migliorate nel tempo. Tanto che, come riporta SicurAUTO,  si è innescato un circolo virtuoso: nelle città dove ci sono più ciclisti per strada sono minori gli incidenti che li coinvolgono, nonostante il rischio potenziale sia maggiore. Probabilmente è merito di piste ciclabili fatte bene e di automobilisti ormai abituati a fare i conti anche con le bici.

  • fulvio |

    Gentile dott. Caprino,
    credo che l’indisciplina degli italiani al volante sia figlia di varie ragioni.
    In primo luogo la mancanza di senso civico in generale; poi l’insufficienza della preparazione dei conducenti: l’esame di guida per il conseguimento della patente è palesemente troppo facile.
    I controlli sono troppo pochi e spesso fatti con il solo intento di far cassa, senza la minima attenzione alla prevenzione. Coloro che dovrebbero controllare spesso sono i primi ad infrangere le regole, ad esempio l’atavica assenza delle cinture nelle auto di vigili, carabinieri, polizia anche al di fuori dei servizi diemergenza.
    E poi c’è una incoscienza di fondo nell’usare i veicoli a motore che sottintende, purtroppo, l’assenza della cosiddetta “cultura della sicurezza”.

  • Gasteropode |

    Andando avedere su Google Maps in quel punto li’, se ne scoprono altre interessanti; per esempio un altra moto contromano e un motorino con due persone senza casco.
    Pero’ secondo me i conducenti della Skoda, della Smart, e di una Fiesta messa altrettanto male in via Montebello, si sono bloccati cosi’ in mezzo alla strada per qualche problema, e si vede che stanno discutendo.

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