Seggiolini rivolti all’indietro fino ai 15 mesi. Lo dice l’Onu

Pian piano, il nodo sta venendo al pettine: l'Ece-Onu raccomanda di non far viaggiare bambini di meno di 15 mesi su seggiolini rivolti verso avanti. Lo ha scritto al paragrafo 4.5 della bozza di regolamento internazionale sulle caratteristiche dei sistemi di protezione per bambini, in cui è prevista un'etichetta con un disegno molto chiaro (tranne che per i giapponesi, per cui ora ci sono varie proposte di modifica). Tutto ciò si rende necessario perché fino all'età di quattro anni il corpo dei nostri figli è troppo fragile per poter viaggiare rivolto in avanti. Dunque, occorre continuare a usare un seggiolino rivolto all'indietro, anche se finora la cosa era sempre passata sotto silenzio. Visto però che a quattro anni si può anche superare il metro di altezza, non ci sarebbe spazio per le gambe del piccolo, strette tra seggiolino e schienale del sedile; così si è scelta un'età di compromesso: 15 mesi. Ma anche così restano problemi.


Infatti, la regola generale in base alla quale va scelta la categoria del seggiolino da utilizzare non è tanto quella del peso e nemmeno quella dell'età (entrambi riportati nella classificazione ufficiale), quanto l'altezza: quando il bimbo diventa tanto alto che la sua testa supera il punto superiore dello schienale-appoggiatesta del seggiolino, è bene passare alla categoria superiore. Ci si regola così perché poi in genere c'è una certa coincidenza con peso ed età "giusti".

Però non pochi bambini arrivano a "riempire" completamente l'"ovetto" (il loro primo seggiolino, che nella maggior parte dei casi è l'unico che si può montare rivolto all'indietro) già quando compiono un anno. Arrivare ai 15 mesi potrebbe essere arduo.