Allora esiste. L'alcol zero, di cui tanto si era parlato un anno fa quando fu introdotto dalla riforma del Codice della strada, viene effettivamente applicato, nonostante le obiettive difficoltà causate dalla norma: nel bilancio definitivo di incidenti e infrazioni negli esodi estivi diramato da Viabilità Italia (Scarica ComStampa 1 esodo), si vede che quasi un'infrazione su cinque in materia di alcol accertata da Polizia stradale a Carabinieri riguarda proprio il divieto assoluto di bere prima di guidare.
Come prevedibile, la maggior parte dei trasgressori sono ragazzi e neopatentati: l'altra categoria per la quale vige l'alcol zero, quella dei guidatori dei mezzi pesanti, è quasi assente. Non tanto perché queste persone siano assolutamente virtuose, quanto perché i controlli – almeno d'estate – si concentrano di sera e di notte, su itinerari battuti più da chi si muove per divertimento.
La cospicua quota di infrazioni all'alcol zero fa risaltare ancora di più la diminuzione complessiva delle violazioni alle norme sull'alcol: -5,5% rispetto al 2010, nonostante si sia addirittura riusciti a fare qualche controllo in più (+1,3%). Dato ragguardevole, considerando che le pattuglie schierate sono un po' diminuite. Dunque, se ci sono meno infrazioni e un quinto di esse riguarda una fattispecie (l'alcol zero) che un anno fa era ancora rara (le incertezze applicative della riforma del Codice avevano spinto alla prudenza), vuol dire che il numero delle persone che guidano in stato di ebbrezza sta verosimilmente diminuendo. Dunque, le campagne d'informazione qualche effetto lo stanno avendo.
Però resta preoccupante la quota degli ubriachi fradici: il 18% è stato trovato con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi/litro. Forse è segno che le campagne scalfiscono difficilmente lo zoccolo duro dei pericoli pubblici.