Confermato: quest'anno esodi e controesodi sono andati meglio del passato. Il bilancio finale reso noto da Viabilità Italia (Scarica ComStampa 2esodo (3)) parla di traffico sostanzialmente regolare, mentre un anno fa parlava di "alcune inevitabili code e rallentamenti" (Scarica FinaleComStampa 2esodo). Intendiamoci sulle parole: non è che quest'anno i viaggi siano andati lisci come l'olio, semplicemente non ci sono stati disagi clamorosi come le code di decine di chilometri che eravamo ormai abituati a vedere nelle estati passate. C'è un dato obiettivo che lo conferma, in mancanza di elaborazioni ufficiali specifiche (per ora rese note solo con riferimento al passato e a interi anni): la sala dei bottoni di Viabilità Italia ha dovuto mobilitarsi solo sei volte (per 51 ore totali), contro le 10 (per 60 ore) dello scorso anno. Merito di che cosa?
Di vari fattori: dal progredire di alcuni cantieri alla maggior intelligenza degli italiani nel programmare le partenze e dei gestori nell'organizzarsi (l'esperienza serve a tutti). Però il sistema ha tenuto anche perché i volumi di traffico – che fino al 2008 eravamo abituati a veder aumentare di continuo, in ogni periodo dell'anno – non sono cresciuti rispetto al 2010. "Merito" della crisi. Tanto che giusto oggi Luigi Stieri su "Quotidiano Energia" si chiede dove sia finita la driving season, cioè quel netto aumento della propensione a guidare durante i mesi caldi, su cui storicamente i petrolieri hanno basato parte dei loro bilanci.
A fronte di un traffico costante, sono un po' diminuite le pattuglie Polizia stradale e Carabinieri sono riusciti a schierare: da 747.840 a 738.755. Anche quest'anno, si è fatto il possibile: la Stradale ha schierato anche uomini normalmente adibiti a mansioni di polizia giudiziaria (1.780 equipaggi, contro i 1.420 del 2010), ma questo evidentemente non è bastato a pareggiare i conti: contro le ristrettezze di organico e i vincoli di impiego del personale ci vorrebbero i miracoli.