Dopo otto settimane, un apparecchio (probabilmente uno solo) sono riusciti a rimediarlo. E faranno di tutto per usarlo il più possibile: la settimana prossima non solo lo piazzeranno tutti i giorni, ma in due di essi se lo passeranno da un turno all'altro. Segno, probabilmente, che solo in quei due giorni ci sono abbastanza pattuglie per potersi permettere un simile "lusso". Tutto ciò accade in Sicilia orientale, dove – tra guasti, manutenzioni e scarsa dotazione di base – il compartimento della Polizia stradale era rimasto senza strumenti di controllo della velocità negli ultimi due mesi.
Scrivo che probabilmente l'apparecchio recuperato è uno solo perché ne viene previsto l'uso su una sola arteria: la nuova autostrada Catania-Siracusa. In sostanza, ciò dovrebbe significare che il misuratore è stato assegnato a un solo reparto, per evitare perdite di tempo e impiego di uomini per portarlo da una sede all'altra (a volte, quando gli strumenti mancano, si fanno anche i salti mortali per far usare a turno i pochi che ci sono). Dovendo scegliere, si è preferita una strada molto veloce (tracciato moderno, poco traffico), che evidentemente preoccupa più della quasi disastrata Messina-Catania. Quanto al resto della viabilità, lì possono operare anche le Polizie locali (vigili urbani) e ci pensino loro. Parliamo di mezza Sicilia: il compartimento Sicilia orientale copre le province di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna.
I mezzi mancano, l'arte di arrangiarsi no. Per fortuna.